“Se tra gli indagati ci sono dei colpevoli, sarà la magistratura ad appurarlo. Tuttavia il Ministero non starà a guardare. Certamente si costituirà parte civile per chiedere il risarcimento dei danni ai professori di cui verrà accertata la responsabilità. Non faremo sconti a nessuno”. Così, dopo l’inchiesta di Catania sui concorsi universitari, il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti parla – in un’intervista al Messaggero – delle azioni che il Miur metterà in atto per “tutelare la nostra università” e “le migliaia di persone che quotidianamente ci lavorano onestamente”. Ritiene anche necessaria “una proposta politica e legislativa che metta in sicurezza il mondo universitario, il reclutamento e il collocamento dei docenti. Ci stiamo già lavorando. Spero di riuscire ad annunciarla molto presto”.
E’ cauto con i giudizi: “Si tratta, al momento, soltanto di indagati. Occorre ovviamente attendere le decisioni definitive dei giudici. Ma anche qualora risultassero colpevoli, ciò non sarebbe sufficiente ad infangare il lavoro di tutti”. Qualora ci fossero dei concorsi che risultassero truccati, saranno annullati – spiega -. Il nostro ordinamento ha tutti gli strumenti per consentire il ripristino della legalità violata” e “abbiamo immediatamente richiesto alla Procura di Catania di fornirci la lista completa dei nomi dei docenti coinvolti nell’indagine penale. E procederemo conseguentemente a sospenderli non solo dalle commissioni di concorso, ma da qualsiasi eventuale rapporto di collaborazione in essere con il Miur”.