Concorso "pilotato" a Medicina | Pro-rettore e 2 docenti indagati - Live Sicilia

Concorso “pilotato” a Medicina | Pro-rettore e 2 docenti indagati

La Procura di Palermo chiude le indagini sulle presunte manovre per “pilotare” il concorso per l'assegnazione di un posto di ricercatore al Policlinico. Adesso rischiano il processo Giacomo De Leo, Mario Mariani e Alberto Balbarini.

PALERMO – Richiesta di rinvio a giudizio per il pro-rettore dell’Università di Palermo e per due direttori di cattedra. Richiesta di archiviazione per l’ex preside di Medicina Filadelfio Elio Cardinale. La Procura di Palermo chiude le indagini sulle presunte manovre per “pilotare” il concorso per l’assegnazione di un posto di ricercatore al Policlinico. Adesso rischiano il processo Giacomo De Leo, prorettore dell’Ateneo palermitano e docente di Biologia, Salvatore Novo, professore ordinario e direttore della scuola di specializzazione in Cardiologia dell’università di Palermo e Alberto Balbarini, docente di Malattie cardiovascolari all’università di Pisa.

La vicenda palermitana è una costola della mega inchiesta partita a Bari nel 2004 e che coinvolgeva una sfilza di docenti accusati di avere organizzato un’associazione a delinquere per piazzare parenti e amici nei reparti di cardiologia di vari atenei italiani.

Nel 2004 anche l’Università di Palermo mette a concorso un posto di ricercatore. Salvatore Novo, professore ordinario e al tempo direttore della scuola di specializzazione in Cardiologia dell’ateneo palermitano, si sarebbe attivato per fare vincere la figlia Giuseppina (che non è indagata). Il concorso viene bandito il 7 aprile. Il 24 maggio si riunisce il Consiglio di facoltà di Medicina, presieduto da Cardinale, che nomina Mario Mariani come membro della commissione esaminatrice. Mariani è docente a Pisa. Pochi giorni prima, però, il suo nome è finito su tutti i giornali. I magistrati di Bari lo ritengono uno dei protagonisti dell’organizzazione che avrebbe pilotato i concorsi. A quel punto sarebbe stata intercettata una sua telefonata nella quale Mariani spiega a Salvatore Novo che è meglio farsi da parte perché “tira una brutta aria”. E così sarebbe stato attivato il meccanismo, ricostruito dai pubblici ministeri, per rimediare all’inghippo. E cioè per giungere alla nomina in commissione di Alberto Balbarini, anche lui docente a Pisa. C’è, però, il verbale della commissione, un atto ufficiale in cui compare il nome di Mariani e che è stato pure inviato al cervellone elettronico che raccoglie la documentazione dgli ateeni italiani.

Gli indagati avrebbero così fatto sparire il foglio 127 del verbale, contenente il nome di Mariani, sostituendolo con un altro identico salvo nell’indicazione di Balbarini, innescando una catena di falsi culminata nella nomina della Novo che i magistrati definiscono “illegittima” perché falsa sarebbe anche l’attestazione dell’espletamento di “una regolare procedura di valutazione comparativa” che portò all’assegnaziobne dell’incarico nel 2005.

Del fascicolo fanno parte anche altre intercettazioni telefoniche. C’è una conversazione in cui l’ex preside di Medicina, Cardinale, contattato da Novo che lo avverte della necessità di cambiare Mariani in commissione, spiega che “ormai non si può fare più, è troppo tardi”. Il riferimento sarebbe al Consiglio di facoltà che, al momento della telefonata, aveva già verbalizzato il nome di Mariani. Dietro l’insistenza di Novo, Cardinale, costretto “a tornare a casa per la bronchite”, lo invita a chiamare il suo vice di allora, De Leo, che oggi ne ha preso il psoto alla guida dell’Ateneo. Nelle successive conversazioni fra De Leo e Novo emergerebbe l’avvenuta commissione del falso e verrebbe pronunciata la frase “ora dobbiamo chiamare il preside”. Non si è mai saputo se la telefonata ci sia stata anche e sopratttto perché la Pprocura di Bari non ha chiesto l’acqusizione dei tabulati telefonicio e ormai non c’è più tempo per farlo. Alla luce di ciò, secono i pm palermitani, il quadro probaborio non è suffciente per chiedere il processo per Cardinale. Da qui la richiesta di archiviazione.

Secca la replica di De Leo: ” Si tratta di una faccenda molto vecchia. Non so quale sia lo stato dell’arte, ma attendo con grande tranquillità l’esito dell’indagine. C’è un equivoco visto che non faccio parte del settore scientifico a cui fa riferimento il concorso. Sono certo che si chiarirà tutto”. Novo, invece, si è riservato di replicare successivamente “visto che – dice – non sono al corrente della situazione giudiziaria”.

 

 

 


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