Condanna definitiva per il capo della banda di furti di rame

Condanna definitiva a 13 anni per il capo della banda di furti di rame

Confermata la pena di 13 anni e 2 mesi
CASSAZIONE
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PALERMO – La seconda sezione della Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 13 anni e 2 mesi di reclusione per Pietro Randazzo, 43 anni, di Palermo, ritenuto al vertice di un’associazione per delinquere dedita ai furti di cavi di rame e alla ricettazione della refurtiva.

La Suprema Corte ha ritenuto “inammissibile” il ricorso difensivo contro la condanna emessa dalla Corte d’appello di Palermo il 12 aprile 2024, che aveva confermato, riducendo la pena di soli due mesi, la sentenza emessa dal Tribunale di Marsala il 27 aprile 2021.

In primo grado Randazzo fu condannato insieme ad altre dodici persone. Complessivamente, il Tribunale di Marsala emise condanne per oltre 56 anni di carcere. Tra il 2007 e il 2008, i furti di cavi elettrici contestati agli imputati provocarono diversi “black out” in alcuni centri della provincia di Trapani, quali Mazara del Vallo, Castelvetrano, Marsala e Salaparuta.

Per altri sette imputati furono sentenziate assoluzioni o prescrizioni del reato. Il pm Niccolò Volpe aveva invocato quindici condanne per oltre cento anni di carcere. Le “basi operative” dell’organizzazione criminale sarebbero state a Mazara del Vallo e a Castelvetrano. L’indagine, coordinata dalla Procura di Marsala, è stata svolta da polizia e carabinieri.


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