Galimberti riunisce i suoi |Giochi di ruolo per controllo Sac - Live Sicilia

Galimberti riunisce i suoi |Giochi di ruolo per controllo Sac

La partita per la Super Camera al momento totalizza un risultato che vede in testa la cordata Confindustria.

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CATANIA – Confindustria-Confcommercio 3-1. La partita per la Super Camera al momento totalizza un risultato che vede in testa la cordata Confindustria. Bloccato l’insediamento della Super Camera del Sud Est con l’aiuto della politica regionale, ovviamente in questo caso nel ruolo dell’arbitro, e l’opportunità offerta dalla legge Madia che da qui a giugno darà a UnionCamere, e quindi a Ivan Lo Bello, la possibilità di scegliere gli accorpamenti camerali non ancora consolidati.

Si è parlato di questo stamattina nella conferenza stampa promossa dalla cordata di Confcommercio che si è tenuta nella Sala Platania della Camera di Commercio di Catania. Cinque al tavolo dei relatori: Riccardo Galimberti (Confcommercio Catania), Salvo Politino (Confesercenti Catania), Enzo Buscemi (Confcommercio Ragusa), Giovanni Pappalardo (Coldiretti Catania), Michele Marchese (Casa Artigiani Siracusa). In sala, tra le file, i rappresentanti delle altre sigle datoriali che fanno capo a Confcommercio. Tutti insieme per ripercorrere la storia di questa Super Camera la cui nascita proprio non vuole arrivare. E se prima si dava la “colpa” alla Sac, adesso con i vertici in carica, la questione aeroporto dovrebbe essere archiviata.

Non la pensa così il presidente di Confcommercio Catania, Riccardo Galimberti: “I vertici Sac sono stati nominati, ma manca ancora il socio di maggioranza, cioè l’azionista, cioè il padrone. La mancanza di un proprietario crea una situazione di stallo. In più, se si fa eccezione per Enzo Bianco e Peppino Giannone, tutti gli altri soci Sac sono commissariati. Quindi in mano a Crocetta. E tutto questo non è democratico. Crocetta non ha interesse a prendere nessuna posizione né a far insediare nessuno. Si gioca la sua tornata elettorale promettendo tutto a tutti”.

Quindi la Super Camera non si farà entro giugno.

“No, non credo proprio”.

Tutto andrà a Unioncamere. Quali accorpamenti farà?

“Quelli che vorrà. Però mi faccio una domanda: Ivan Lo Bello è l’estensore del Patto del Sud Est che ha presentato al presidente della Repubblica e ora cambia idea? Perché? Qual è la giustificazione economica? Io non trovo una risposta, ma l’unica possibile è che aveva perso e che adesso vincerà in un altro modo. A noi questo modo non interessa.

Potreste fare insediare la nuova Camera?

“Non l’abbiamo studiato. È un percorso che non ci piace. Stiamo aspettando che Crocetta o l’assessore ci dicano “giorno X vi potete insediare”. È un principio di diritto. Ma non aspetteremo all’infinito. La questione Super Camera dovrà esser messa all’ordine del giorno entro i prossimi 15 giorni con tutto ciò che riguarda l’uscita dell’accorpamento di Siracusa. Anche se crediamo che questo sia tecnicamente impossibile, visto che una conferenza Stato Regioni non può cambiare una legge. Se così non sarà – continua Galimberti – a metà marzo prenderemo decisioni un po’ meno civili di quelle che abbiamo perseguito fino a oggi”.

Avete previsto la possibilità di un autoinsediamento?

“Su questo devono parlare gli avvocati e non noi. Ma la scelta poco civile potrebbe essere quella di riunirci e andare avanti a testa bassa… che ci fermino poi. Però è strano quello che sta accadendo in Sicilia. Proprio stamattina si è insediato il Consiglio della nuova Camera di Commercio di Palermo-Enna, in terza votazione è stato eletto presidente Alessandro Albanese di Confindustria. Quando invece a vincere è Confcommercio le cose si bloccano o non se ne parla più. Basterebbe guardare il caso Messina dove ci sono tre sentenze, in tre gradi di giudizio, che dicono che l’assessore deve insediare e l’assessore invece, imperterrita, ha fatto rifare le elezioni tre volte”.

Perché?

“Ha paura di violare la legge. In Sicilia si dice che fino a quando non arriva una tumpulata (cioè uno schiaffo ben assestato) uno non capisce. Stiamo aspettando la tumpulata della magistratura anche perché gli atti che l’assessore ha firmato sono molto molto dubbi. È imbarazzante avere a che fare con questa classe politica, sembrano un gruppo di persone in preda alla pazzia… lunedì si dichiara una cosa che viene poi smentita martedì. Basta guardare la vicenda di Crocetta con Gilletti. Vien da chiedersi per chi voterebbero oggi i siciliani se dovessero scegliere tra Crocetta e Cuffaro”.

Presidente in merito all’inchiesta della magistratura, può dirci qualcosa?

“Noi abbiamo un procedimento giudiziario, non abbiamo avuto però un avviso di garanzia. Ancora non ci è stato contestato nulla quindi non possiamo difenderci ma abbiamo chiesto di accelerare. L’unica cosa di cui siamo a conoscenza è ciò che è uscito sulla stampa: Gruppo Abate… Federdistribuzione… su questo possiamo rispondere. Il gruppo Abate ha detto di non far parte di Confcommercio e Mancini e Lo Bello hanno subito gridato allo scandalo. Il Gruppo Abate si è dimesso da Confcommercio ma nel momento in cui abbiamo fatto le procedure elettorali aveva fatto un bonifico di 12.500 euro. Quindi fa parte della nostra lista. E la notizia cambia aspetto. Intanto però – conclude Galimberti – siamo messi alla gogna”.

 

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