Diffida per Linda Vancheri |Agen: "Il Mise deciderà giovedì" - Live Sicilia

Diffida per Linda Vancheri |Agen: “Il Mise deciderà giovedì”

Dieci sigle in guerra aperta contro l'assessorato regionale alle Attività produttive.

Camera di commercio
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CATANIA- L’appuntamento di stamattina promosso dai rappresentanti di Confesercenti, Confimprese Italia, Confindustria Catania, Cna, Confartigianato, Federazione Armatori Siciliani, Upia – Casartigiani, Upla – Claai, Confcooperative e Legacoop è iniziato con mezz’ora di ritardo con tre assenti di riguardo: Mancini, Bonura e Molino. Al tavolo c’erano Giuseppe Giansiracusa per Lega Coop, Carmelo Micalizzi della Federazione pescatori , Domenico Bonaccorsi di Reburdone presidente di Confindustria Catania, Orazio Platania Upla-Clai e Silvia Molina per Confcooperative.

Nonostante il ritardo l’argomento è stato subito chiarissimo. Tra oggi e domani le dieci sigle datoriali presenteranno una diffida all’assessorato regionale alle Attività Produttive, guidato da Linda Vancheri. Diffida che verrà inviata per conoscenza anche al presidente della Regione, Rosario Crocetta. “Vogliamo evidenziare questa situazione anomala che c’è alla Camera di Commercio di Catania – dichiara Domenico Bonaccorsi – commissariata da tre anni”. Dopo le dimissioni dei 12 consiglieri ad aprile dell’anno scorso e le nomine prodotte in sostituzione dalle sigle appartenenti, l’assessorato regionale avrebbe dovuto ratificare (entro il 25 maggio 2014, nda) le sostituzioni e far insediare il Consiglio. Ma a tutt’oggi questa ratifica non c’è stata e “non c’è un motivo valido – rincara Bonaccorsi – che giustifichi questo ritardo, soprattutto alla luce dei passaggi necessari che dovrebbero essere fatti in vista dell’imminente accorpamento. Oggi vogliamo mettere in atto una diffida contro l’assessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri”.

Ma l’azione non si fermerà a questo: “Se la diffida non produrrà effetti entro quindici giorni – aggiunge Carmelo Micalizzi – procederemo con una denuncia penale per omissione di atti d’ufficio e abuso di potere. Ormai la politica non ascolta più. C’è un megafono completamente spento”. Un atto pesante quello che si vuole presentare anche alla luce del fatto che la Vancheri è diretta espressione di Confindustria ed è “proprio per questo – continua Bonaccorsi – che abbiamo preso un po’ di tempo prima di intraprendere questa strada. Ma ci troviamo di fronte a un mancato adempimento e dobbiamo procedere. Ci auguriamo che l’assessore si muova”.

Le dieci sigle datoriali presenti oggi alla conferenza stampa non comprendevano la cordata che fa capo a Confcommercio e, mentre da una parte Bonaccorsi di Reburdone ammette che Confcommercio e i suoi sarebbero i benvenuti in quest’azione, dall’altro fa quasi una riflessione a voce alta sottolineando che “non dovrebbero avere tanto interesse continunando nella loro politica di boicottaggio”. Eppure i 12 dimissionari sono stati sostituiti e l’atto dovuto inviato alla Regione nei tempi previsti. E allora perché Confcommercio non c’era stamattina?

«Non siamo stati invitati né io né Galimberti – ci dice Pietro Agen (Confcommercio) – anche se la diffida l’ho letta giorni fa. Va detto però che noi apparteniamo a una corrente che ritiene insensato andare a un rinnovo cariche quando sappiamo tutti che il 15 luglio, cioè fra sette giorni, il Mise si riunisce con all’ordine del giorno “Fusione Catania-Siracusa-Ragusa”».

Esiste però una nota ministeriale in cui si dice che per procedere all’accorpamento bisogna prima insediare il Consiglio. «Sì vero, ma questo fino a quando non è partita la fusione. Facciamo conto – continua Agen – che la Vancheri domattina proceda con l’insediamento, bisogna procedere alla convocazione del Consiglio. Ci vorranno venti giorni circa, arriviamo ad agosto. E se poi il Mise la prossima settimana delibera?».

Agen, lei come legge l’intervento di oggi delle 10 sigle datoriali?

«Ne avrei due letture, ma non assolute. La prima per tenere buoni gli alleati tra i quali magari in questo momento serpeggia un po’ di nervosismo. La seconda è che potrebbe essere parte di uno scontro in seno a Confindustria. Quello che mi sorprende però è che per fare questa denuncia abbiano aspettato otto mesi e mi stupisco ancor di più che lo stiano facendo a otto giorni dalla conferenza del Mise. Se poi il Mise non dovesse deliberare in merito noi faremo una cosa diversa, ben più grave dell’esposto.

«In più mi chiedo una cosa, Palermo ed Enna hanno fatto la riunificazione in 15 giorni; Trapani, Agrigento e Caltanissetta ci hanno messo un mese e mezzo. Catania-Siracusa-Ragusa hanno le delibere pronte da tre mesi. Vero è che manca Messina, ma noi non abbiamo deliberato per Messina che comunque in quanto area metropolitana potrebbe anche andare da sola. Catania si è già unita a Siracusa, nonostante il suo bilancio, e a Ragusa. Se dovesse entrare Messina, probabilmente uscirebbe Catania. Detto ciò – continua Agen – non si stanno considerando i numeri. Dopo la diminuzione dei gettiti del 35% imposta alle CCIAA i bilanci sono cambiati. Rispettare i parametri imposti dall’accorpamento non sarà più così semplice. Forse l’unica che riuscirebbe a farlo sarebbe Palermo con Enna. Le altre le ho studiate personalmente e avrebbero problemi paurosi».

 

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