Consiglio: "Dopo la relazione |strumentalizzazioni inaccettabili" - Live Sicilia

Consiglio: “Dopo la relazione |strumentalizzazioni inaccettabili”

"Invitiamo tutti a collaborare su un percorso comune di legalità, non certo con iniziative estemporanee, ma attraverso un supporto propositivo".

L'intervento
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Riceviamo e giriamo dalla Presidenza del Consiglio Comunale e dalla Conferenza dei Capigruppo la seguente dichiarazione :

CATANIA – Assistiamo a continui attacchi politici e personali da parte di alcune forze politiche che oggi non sono rappresentate nel senato cittadino. A differenza di chi giornalmente emana proclami e manda comunicati stampa, questo consiglio comunale ha votato ed emanato diversi atti concreti a testimonianza dell’impegno profuso in questi due anni e mezzo di mandato elettorale, volti a diffondere la cultura della legalità e della trasparenza.

Ci piace ricordarne solo alcuni: il regolamento per la gestione dei beni confiscati alla mafia; l’istituzione della commissione speciale legalità-sicurezza urbana-trasparenza-senso civico a titolo gratuito; la bozza di regolamento sulla gestione open data dei dati; il riconoscimento di centinaia di debiti fuori bilancio per rendere il bilancio del comune certo e trasparente; la giornata del ricordo delle vittime della mafia; l’ottemperanza al DL 33 del 2013; la bozza di regolamento sugli aiuti alle imprese che hanno denunciato il racket e l’usura. E siamo orgogliosi di rappresentare un Comune che, ad esempio, si costituisce parte civile in tutti i processi per Mafia o che ha siglato numerosi protocolli di legalità e anticorruzione con la Prefettura.

Il consiglio comunale è stato accusato di rappresentare una zona d’ombra da persone che hanno da sempre avuto rapporti politici con i consiglieri oggi citati. Si tratta infatti di una relazione redatta, in modo assai discutibile e senza alcun pronunciamento della Magistratura, da deputati regionali, anche catanesi, contro dei consiglieri comunali.

Per colpa di ciò sono iniziate strumentalizzazioni inaccettabili che colpiscono le istituzioni e la nostra città, prima ancora che i singoli. Non ci piace che Catania venga ulteriormente riportata sotto i riflettori con argomentazioni bizzarre e che non vengono trattate nelle sedi opportune e dalle figure preposte. Abbiamo grande fiducia nella Prefettura, nella Magistratura e nella Commissione Nazionale Anti-mafia e continueremo ad ottemperare a tutte le direttive che ci verranno impartite dagli organi preposti.

Non vorremmo pensare male e credere che, chi sta dietro a queste manifestazioni e iniziative lo faccia solo perchè non ha avuto il consenso politico per essere stato eletto in consiglio comunale, oppure a fini propagandistici e elettorali. E che questo avvenga per miseri tornaconti politici, e per visibilità personale, strumentalizzando, invece, coloro i quali in buonafede pensano di svolgere un buon servizio alla propria città. Questi atteggiamenti non fanno altro che pubblicizzare Catania come una città intrisa di mafia e malaffare. Le forze dell’Ordine e la Magistratura svolgono un lavoro encomiabile per la legalità nella nostra città. La criminalità organizzata va affrontata seriamente, non con semplici slogan basati su misere accuse politiche. La reputazione di decine migliaia di persone perbene che vivono e lavorano con onestà a Catania, nell’interesse del territorio, ognuno con le proprie capacità e competenze, non può essere infangata in questo modo.

Le stesse persone che lanciano accuse generiche hanno, recentemente, tentato di svilire il ruolo delle commissioni e dei consiglieri comunali, con il reperimento del 1,8% circa di piccole incongruenze sugli orari di entrata e uscita degli stessi. Si tratta di accuse inesistenti, soprattutto considerato che i gettoni retribuiti non vengono assegnati in base ai minuti ma alla presenze. Qualcuno evidentemente, non eletto in consiglio comunale, non conosce i regolamenti. Auguriamo loro di essere eletti con noi nelle prossime consiliature.

Invitiamo tutti a collaborare su un percorso comune di legalità, non certo con iniziative estemporanee, ma attraverso un supporto propositivo. Per chiunque di noi è semplice gridare la frase “Fuori le Mafie dal Comune e dalle Istituzioni”. Molto più utile è praticare quella frase e renderla efficace. Noi ci stiamo provando.

Francesca Raciti, presidente del Consiglio Comunale di Catania,

Carmelo Coppolino, presidente Commissione Speciale legalità -sicurezza urbana – trasparenza – senso civico, consigliere di Catania Futura,

Alessandro Porto, Capogruppo Bianco per Catania,

Alessandro Messina, Capogruppo Catania Futura,

Carmelo Sgroi, Capogruppo Progetto Popolare,

Giovanni D’Avola, Capogruppo PD,

Daniele Bottino, Capogruppo Megafono,

Giovanni Marletta, Capogruppo Catania 2.0,

Giuseppe Castiglione capogruppo Grande Catania,

Agatino Lombardo, Capogruppo Articolo 4,

Sebastiano Arcidiacono,Vicepresidente vicario del Consiglio Comunale,

Agatino Tringale, Vicepresidente supplente del Consiglio Comunale,

Santi Bosco, Capogruppo Forza Italia,

Massimo Tempio, Capogruppo Gruppo Misto.

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