Nuovo codice dei contratti, apertura dell’Ars dopo l’appello dei professionisti - Live Sicilia

Nuovo codice dei contratti, apertura dell’Ars dopo l’appello dei professionisti

Fabio Corvo
I requisiti di ordine speciale integrati nell’emendamento ampliano la partecipazione alle gare per start-up e giovani laureati
INGEGNERI
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Un primo emendamento recepisce le richieste presentate durante l’audizione della Consulta regionale Ordini degli Ingegneri di Sicilia coinvolta dalla IV Commissione “Ambiente Territorio e Mobilità” dell’Assemblea Regionale Siciliana per esprimersi sul disegno di Legge n.519 “Recepimento del Nuovo Codice dei Contratti”.

«Riteniamo che subordinare l’accesso al mercato dei liberi professionisti al fatturato maturato nell’ultimo triennio – afferma il presidente della Consulta Fabio Corvo – escluda a priori che nuove strutture professionali e organizzazioni medio-piccole possano partecipare allo sviluppo dei lavori pubblici. Quindi, intervenendo sui requisiti di ordine speciale, abbiamo evidenziato quanto la norma possa essere aggiornata e razionalizzata in materia di contratti pubblici, garantendo l’ampia partecipazione alle gare anche ai servizi di ingegneria dei giovani professionisti iscritti all’Albo, attraverso alcuni correttivi sui requisiti tecnici ed economici che saranno discussi a livello nazionale».

L’esame della IV Commissione dell’ARS sul Disegno di Legge n°519, varato dal Governo Regionale, per il recepimento del nuovo codice dei contratti è in corso, l’onorevole Giusy Savarino ha presentato un emendamento in linea con le istanze dei professionisti, finalizzato ad aprire le gare ai liberi professionisti, introducendo una polizza assicurativa in alternativa al fatturato degli ultimi tre anni, per la dimostrazione dei requisiti economico-finanziari necessari per partecipare alle gare di progettazione. L’emendamento inoltre consente ai professionisti di riferirsi ai 10 anni antecedenti, anziché ai tre previsti dalla norma nazionale, ed integra nuove possibilità per giovani talenti vincitori dei concorsi di progettazione che potranno dimostrare il possesso dei requisiti economico-finanziari, anche costituendo un raggruppamento temporaneo a valle dell’aggiudicazione.

«Abbiamo ottenuto un primo concreto segnale di ascolto e recepimento grazie all’attenzione della IV Commissione, del presidente Giuseppe Carta e della deputata Giusy Savarino. Le modifiche che, fino in fondo, potrebbero essere maturate nel recepimento del nuovo codice dei contratti pubblici – conclude Corvo – di fatto aumenterebbero il livello di creatività e qualità delle progettazioni, ampliando la partecipazione alle gare di idee per le start-up e per quella fascia di professionisti più aggiornata e competitiva fino ad oggi tagliata fuori da ogni possibilità di candidatura».

Anche il Consiglio Nazionale Ingegneri aveva denunciato nelle scorse settimane il grave rischio di paralisi totale degli appalti pubblici e la sostanziale esclusione dei professionisti dai pubblici affidamenti: «La norma nazionale – aggiunge il Segretario del CNI Giuseppe Margiotta – determinerà l’esclusione dalle procedure di affidamento di buona parte degli operatori economici, professionisti in testa, a causa della riduzione da dieci a soli tre anni dei requisiti professionali qualificanti. La proposta della Regione va nel senso della ragionevolezza e della riapertura del mercato dei servizi di Ingegneria e architettura».

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