Consuntivo, ok della giunta | Aumenta il buco delle partecipate - Live Sicilia

Consuntivo, ok della giunta | Aumenta il buco delle partecipate

I disallineamenti salgono a 71 milioni, ma nessuna delle aziende ha ancora obbedito alla direttiva del sindaco.

PALERMO – Disallineamenti con le partecipate che salgono a 71,1 milioni di euro, debiti fuori bilancio in aumento e una crisi di liquidità da far tremare i polsi. La giunta Orlando approva il consuntivo 2017, il cui ritardo aveva provocato il commissariamento da parte della Regione, ma le polemiche rimangono tutte, così come la preoccupazione per i conti di Palazzo delle Aquile.

Il tallone d’Achille è infatti costituito dai disallineamenti con le aziende che, se nel consolidato 2016 ammontavano a 42 milioni di euro, nel consuntivo schizzano a 71, considerando anche quelli maturati l’anno scorso dalla Rap (7) e dall’Amat. Rispetto al consolidato, infatti, l’anno scorso ci sono stati altri 11 milioni di disallineamenti: 4,2 a carico delle società, sette a carico del Comune.

Il vero problema, però, è che la cifra non è diminuita perché nessuna delle aziende ha rimesso mano ai bilanci stralciando le somme contestate dal Comune e avvalorate dal parere pro veritate dell’Avvocatura, venendo meno alla direttiva del sindaco Orlando. Una situazione che avrà conseguenze anche nel bilancio di previsione 2018, visto che i 71 milioni andranno comunque messi o come perdite (che erodono il patrimonio netto dell’ente) o come soldi in più da dare alle partecipate.

Il Comune tende a vedere il bicchiere mezzo pieno, sottolineando gli otto milioni recuperati dall’evasione, un risultato di amministrazione di 401 milioni, 681 milioni di accantonamenti per il fondo crediti di dubbia esigibilità, i contenziosi, i crediti riconosciuti alle ex municipalizzate e le anticipazioni di liquidità, il rispetto dei vincoli di finanza pubblica, un indebitamento di appena l’1,4%, il rispetto dei parametri sul deficit strutturale, la riduzione del 10% di spese per utenze e fitti passivi. Ma il vero nodo, come detto, rimane quello delle aziende che rappresentano un pozzo senza fondo visto che, di sole partite riconciliate, al Comune servono 28 milioni. La prossima settimana dovrebbero insediarsi i nuovi presidenti di Amat e di Rap che, come prima cosa, dovranno affrontare il nodo dei soldi da stralciare dai bilanci e, nel primo caso, dei 20 milioni che il Comune chiede indietro. Il punto però sarà anche affrontare il problema alla radice, visto che l’anno scorso i disallineamenti ci sono comunque stati.

“E’ stata operata una rivisitazione incisiva e trasparente sui crediti e debiti con le aziende – dice l’assessore al Bilancio Antonio Gentile – Non più importi da verificare, ma dati certi. Le somme riconosciute alle partecipate sono già tutte accantonate nel rendiconto 2017 per oltre 28 milioni, mentre per le somme non spettanti, il cui stralcio è stato disposto dalla direttiva imperativa e vincolante del Sindaco, sono in corso di predisposizione i nuovi bilanci d’esercizio di Rap e Amat”.

Non è tutto, però. Le altre note dolenti sono i debiti fuori bilancio (arrivati a 31 milioni nel 2017) e la mancanza di liquidità. Si dice che ieri sera, in giunta, il clima non fosse dei migliori ed è stata addirittura approvato un prelievo dal fondo di riserva di 450 mila euro per pagare debiti fuori bilancio, raschiando in pratica il fondo del barile.

Adesso arriva però lo scoglio del consiglio comunale, con le opposizioni già sulle barricate. “Si tratta di un risultato importante dopo la svolta di trasparenza e chiarezza ottenuta con il consolidato 2016 – dice Orlando – Questo è un rendiconto che permette all’amministrazione e permetterà al consiglio una attenta programmazione della spesa, dei rapporti con le società partecipate e degli investimenti. I numeri di questo rendiconto sono la migliore risposta agli allarmismi ed alla approssimazione con cui da parte di alcuni si è tentato e si tenta di dare un’immagine falsata della realtà. Tutta la Giunta comunale, nel fare proprio questo documento, auspica che altrettanto venga fatto dal consiglio prima dell’intervento del nominando commissario regionale”.

LE REAZIONI

“Settanta milioni e 700 mila euro di disallineamento, di cui oltre 11 sorti nel 2017, con le società partecipate, 31 milioni di euro di debiti fuori bilancio e un risultato d’esercizio negativo, in aumento, di oltre 263 milioni di euro. Sono dati che attestano, come sosteniamo da mesi – dicono Ugo Forello, Giulia Argiroffi, Concetta Amella, Viviana Lo Monaco e Antonino Randazzo, consiglieri del M5s – il fallimento della gestione amministrativa della città e le menzogne che il Sindaco ha detto al Consiglio Comunale e ai cittadini. Palermo attraversa una crisi che rischia di divenire irreversibile se non si interviene con fermezza e immediatezza. Quello proposto dalla Giunta è un atto che non può essere approvato e che determinerebbe un intervento di censura della Corte dei Conti. Proporremo al consiglio di intervenire sulla preventiva approvazione dei bilanci 2017 delle partecipate, per diminuire l’entità del disallineamento, e di sollecitare l’adozione di un piano di riequilibrio pluriennale che possa mettere in sicurezza Palermo e i palermitani. L’incapacità di questa amministrazione, la mancata applicazione del controllo analogo sulle partecipate e la difficoltà economica-finanziaria del comune sono alla base di uno stato di abbandono e degrado senza precedenti, che interessa tutte le circoscrizioni, dal problema dei rifiuti, dalla manutenzione di strade e marciapiedi, all’illuminazione, passando per la carenza del servizio di trasporto su gomma”.

“Il consuntivo presenta una situazione delle entrate veramente preoccupante – dice il capogruppo di Fi Giulio Tantillo – Gli uffici hanno depotenziato alcune strutture come l’edilizia privata e il condono, inoltre calano gli introiti delle rette negli asili delle palestre: se non potenziamo i servizi in questa città, le entrate non decolleranno mai. Ci auguriamo che per il 2018 arrivi presto il bilancio, visto che siamo già ad agosto. Il sindaco deve venire in aula e illustrare la situazione dei conti di quest’anno”.

“Come da copione le opposizioni sono insorte, lanciando il grido d’allarme sulle responsabilità dell’amministrazione e sulla città che cola a picco – dicono i consiglieri comunali Barbara Evola (Sc) presidente commissione Bilancio , Toni Sala (Palermo 2022), Dario Chinnici (Pd) e Sandro Terrani (Mov 139) componenti Commissione Bilancio – Per chiarezza è bene precisare che il disallineamento riportato nel rendiconto presentato è il frutto di una semplice addizione di quello rilevato entro il 2016 e di quelli successivi fino al 2017, e non già di una mistificazione dei numeri presentati nel consuntivo 2016. Il disallineamento di oggi denunciato dalle opposizioni è frutto dello slittamento dell’approvazione dei bilanci di Amat e Rap, in attesa dell’insediamento dei nuovi Cda che dovranno tenere conto della direttiva del sindaco”.

“Gli allarmismi dei consiglieri di opposizione sul Consuntivo 2017 sono stati smentiti – dice Paolo Caracausi, consigliere comunale di Palermo del Mov139 in quota Idv, commentando l’approvazione del bilancio da parte della giunta – Questa mattina il sindaco Orlando, nel corso di una riunione col Mov139, ha confermato che il bilancio consuntivo sostanzialmente è buono e migliore del 2016. Rimane il problema dei disallineamenti, in particolare di Amat e Rap, che comunque hanno un capitale adeguato ad assorbire le somme che, come sostenuto dall’Avvocatura, non sono dovute. Ai nuovi amministratori che saranno nominati la prossima settimana toccherà il compito di attuare la direttiva del sindaco, stralciando dai propri bilanci le somme contestate. Mi auguro che le opposizioni, alla luce del bilancio consuntivo approvato, abbassino i toni e la smettano di annunciare il default del Comune che, dai dati trasmessi dalla giunta, non ci sarà”.


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