PALERMO – Tariffe attivate e non richieste, maxi conguagli in bolletta, servizi mai attivati ma fatturati. I “contratti truffa” sono stati inconsapevolmente stipulati da centinaia di palermitani alle prese con veri e propri raggiri nel settore gas e luce. E ne sa qualcosa Federconsumatori che raccoglie almeno venti denunce ogni bimestre, con un aumento di almeno del dieci per cento rispetto allo scorso anno. Il fenomeno è sempre più diffuso e accanto ad esso camminano le segnalazioni di presunti falsi agenti dei nuovi enti erogatori, che cercano di convincere i malcapitati a cambiare tipo di fornitura. Occhio, perché la trappola è dietro l’angolo.
“Ogni giorno i cittadini affollano i nostri sportelli per denunciare i disservizi e le pratiche commerciali scorrette delle aziende del settore energia – spiega Lillo Vizzini, presidente di Federconsumatori Palermo – che operano in modo spregiudicato, senza considerare i più elementari diritti degli utenti. Un vero far west giunto a un livello insopportabile e che si autoalimenta col crescere del numero delle società fornitrici dei servizi”. Ma in che modo il cliente si rende conto di essere truffato? “Succede che l’utente non riceve le fatture da qualche mese e di colpo si vede ridurre la potenza. Chiama la società erogatrice per protestare, ma scopre di avere cambiato a sua insaputa fornitore. La maggior parte delle volte – sottolinea Vizzini – l’utente riesce a conoscere il nome della sua nuova società solo attraverso l’indagine di Federconsumatori”.
Cadere nel tranello è semplice. Gli agenti spesso si presentano alla porta dell’utente proponendo risparmi strepitosi e pretendono l’esibizione dell’ultima bolletta per verificare se i dati e le condizioni del contratto sono corretti. In questo modo, in base al modus operandi più volte già adottato, vengono ricavati i dati dell’utenza e il contratto è pronto per la firma, vera o artefatta. “Mai firmare nulla di getto”, aggiunge Vizzini, “in quanto quel foglio è un vero e proprio contratto per cambiare fornitore. E’ importante, semmai, chiedere di aver lasciato materiale informativo, ma senza firmare nulla. Il consiglio rimane quello di non mostrare mai le bollette a sconosciuti e di non fornire i propri dati per telefono. Evitare, inoltre, di esporre nella bacheca condominiale la fattura della luce della scala. Venditori porta a porta ne prendono dati e Pod e li utilizzano per confezionare falsi contratti. Ci si accorge del cambio fornitore solo all’arrivo della fattura. Le segnalazioni di falsi contratti negli ultimi due mesi sono notevolmente aumentate”.
Anche se in ritardo, una volta consapevoli di essere finiti nel mirino, una soluzione c’è. Chi in buona fede ha firmato il contratto, infatti, può esercitare il diritto di ripensamento inviando una raccomandata con ricevuta di ritorno. “Altra fonte di reclamo – prosegue Vizzini – è la mancata lettura dei contatori. Le aziende devono obbligatoriamente fare almeno una lettura all’anno con relativa fattura di conguaglio. In realtà perseverano con consumi presunti, anche per oltre 5 anni. Ciò comporta, però, maxi conguagli: fatture il cui importo oscilla da qualche centinaio di euro a oltre 10 euro. Il settanta per cento dei reclami riguarda proprio i consumi addebitati in bolletta. Bollette inusuali e al limite del sostenibile per le famiglie che ci incappano. Prima di cambiare – conclude il presidente di Federconsumatori – consigliamo di verificare la lista nera dei fornitori, che l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas ha pubblicato nel suo sito, e l’elenco delle misure a tutela degli utenti adottate”.