PALERMO – Da stralcio nasce stralcio. E così il disegno di legge creato per contenere le norme non inserite nella finanziaria regionale, potrebbe scindersi in nuovi, piccoli ddl autonomi. Una esigenza emersa soprattutto per le “centinaia di emendamenti presentati al testo”, spiega il presidente della commissione Bilancio, Vincenzo Vinciullo. Proposte di modifica arrivate dalle commissioni di merito, fa sapere Vinciullo, “il cui lavoro non deve essere mortificato”. Per il momento, però, si tratta soltanto di ipotesi. “La decisione ufficiale sarà assunta nelle prossime ventiquattr’ore. In commissione valuteremo quale sarà la soluzione migliore”, spiega Vinciullo. Secondo cui, in ogni caso, non dovrebbero esserci problemi perché il disegno di legge giunga in Sala d’Ercole già domani pomeriggio.
Venticinque gli articoli per quella che può essere considerata una vera e propria mini-finanziaria. Un testo che ripropone alcune norme escluse dal presidente dell’Ars Ardizzone o bocciate in occasione delle “cadute” in Aula della maggioranza in occasione dell’esame della legge di Stabilità. È il caso del tetto massimo a dipendenti e dirigenti di enti e organismi sottoposti a controllo e vigilanza della Regione, delle società a totale o maggioritaria partecipazione regionale nonché degli enti e degli organismi, di natura pubblica o privata, che ricevono trasferimenti o contributi a carico del bilancio regionale. Il limite massimo previsto in finanziaria era di 118 mila euro. Una previsione, però, clamorosamente bocciata, dopo che un emendamento del Movimento cinquestelle aveva abbassato il tetto a 79 mila. Adesso l’Ars ci riprova. Il ddl stralcio prevede un limite massimo di centomila euro.
Altra norma che Sala d’Ercole aveva respinto a voto segreto lo scorso febbraio riguarda il finanziamento per il dissalatore di Vulcano. Per la copertura delle spese relative alla gestione del servizio di dissalazione, il ddl stralcio autorizza la spesa annua di un milione e 237 euro a partire dal 2016. Finanziamenti sono previsti anche per le start-up, per l’aeroporto di Birgi (un milione di euro) e per l’Ospedale specializzato “Oasi Maria SS. di Troina Onlus” (quindici milioni complessivamente nel prossimo triennio).
Tra le norme contenute nella mini finanziaria, la possibilità per la Regione di utilizzare risorse comunitarie fine di assicurare il completamento dei progetti finanziati con fondi europei ma non ancora conclusi. Una norma, sottolinea Vinciullo, che “salva 247 milioni euro a favore di province e comuni siciliani che, non avendo terminato le opere entro il temine previsto del 31 dicembre 2015, rischiano di dover restituire i finanziamenti ottenuti”.
Il ddl stralcio, poi, cerca di mettere un freno al conferimento di incarichi legali esterni negli enti regionali. Da un lato viene riconosciuta agli stessi enti la possibilità di istituire dei propri uffici legali, composti da dipendenti interni. Dall’altro lato, viene riconosciuta la possibilità di affidare incarichi esterni, a patto che i legali siano inseriti “in un apposito ‘Albo dei difensori di fiducia’ istituito da ciascun ente, società e organismo”. Il tutto a garanzia dei “principi di imparzialità, trasparenza, economicità, rotazione degli incarichi, vicinanza della sede giudiziale al foto di appartenenza, distinzione curriculare attestata da studi specialistici post laurea ed esperienze professionali coerenti con lo specifico incarico da conferire, insussistenza di conflitto di interessi, possesso di requisiti di moralità, aggiornamento periodico”.
Nell ddl stralcio trovano posto anche le norme che dovrebbero mettere la parola fine alla liquidazione degli ex consorzi Asi e al passaggio dei dipendenti nella pianta organica dell’Irsap, così come le previsioni sulla sorte degli ex sportellisti, che potranno indirettamente affiancare i dipendenti dei Centri per l’impiego, tramite organismi “in house” dell’assessorato al Lavoro o enti accreditati. Tra le norme approvate in commissione, quella riguardante i lavori in economia nel settore forestale. Lavori nei quali rientreranno anche quelli eseguiti dai consorzi di bonifica per assicurare la campagna irrigua e la manutenzione delle reti irrigue e dei canali. Purché, però, eseguiti con l’impiego degli operai dei consorzi stessi, degli lavoratori agricolo-forestali e di quelli dell’Ente di sviluppo agricolo. All’esame dell’Aula anche la norma che prevede l’assegnazione ad altre amministrazioni dei testimoni di giustizia.