PALERMO – “La notizia delle indagini a carico di Giuseppe Piraino apre degli interrogativi sulla correttezza dell’operato di un imprenditore conosciuto da tutta la città e soprattutto cui i media hanno sempre dato ampio spazio per le sue battaglie che hanno portato perfino all’arresto di mafiosi, che lo stesso ha avuto il coraggio di denunciare”. Lo affermano i vertici del movimento Controcorrente Filippo Occhipinti e Gandolfo Lo Verde.
“Per questa ragione la notizia sorprende – continua il comunicato -, ma lasciateci esprimere disappunto per il tentativo che si sta facendo di accostare Controcorrente, ad una vicenda che nulla a che fare con il movimento. Tutti possono tesserarsi autocertificando, in fase di iscrizione, di non aver riportato sentenza penali di condanna e a comunicare entro 10 giorni dall’iscrizione l’esistenza di procedimenti penali pendenti, procedura che lo stesso Piraino ha seguito”.
“Crediamo di essere l’unico movimento in Italia a chiedere questi prerequisiti a priori prima di tesserarsi, mentre la prassi vuole che questi accertamenti vengano fatti, dai partiti e dai movimenti, solo in fase di accettazione per eventuali candidature”.
“Controcorrente, però, alla luce di questo accostamento, da oggi si impegnerà attivamente a cercare ogni tesserato in tutti i partiti presenti in Italia che ha precedenti penali, sentenze di condanna e procedimenti in corso. Lanciamo così un appello a tutti i partiti politici del territorio affinché pubblichino la lista dei propri iscritti e che verifichino inoltre che questi non abbiano alcun procedimento pendente”.
“Il nostro obiettivo politico è chiaro – conclude la nota -: la legalità sopra ogni cosa e ci teniamo a precisare che Piraino non ha mai avuto alcun ruolo di vertice all’interno del movimento, bensì un ruolo di attivista soprattutto nella lotta alla mafia e all’antiracket. Non comprendiamo, quindi, come mai venga accostata a noi questa notizia, visto che si tratta di un semplice tesserato. Tuttavia non possiamo che augurare a Piraino di dimostrare la sua estraneità, e soprattutto alle procura di andare fino in fondo perché abbiamo in loro massima fiducia”.

