"Controllo operaio |e transizione al socialismo" - Live Sicilia

“Controllo operaio |e transizione al socialismo”

Il volume ricostruisce il dibattito svoltosi nella sinistra italiana tra anni Settanta e Ottanta in merito alla cosiddetta “democrazia industriale”

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CATANIA – Domani, venerdì 29 dicembre, alle 17 presso i locali del Museo civico belliniano avrà luogo la presentazione del volume “Controllo operaio e transizione al socialismo. Le sinistre italiane e la democrazia industriale tra anni Settanta e Ottanta”, di Mattia Gambilonghi dottorando in Scienze politiche presso l’Università di Genova. Ne discutono con l’Autore: Rosario Mangiameli, docente di Storia contemporanea all’Università di Catania; Salvo Leonardi, ricercatore della Fondazione Di Vittorio; Valentina Ruffino, lavoratrice Coop alleanza 3.0; Mattia Gangi, dottore di ricerca e giornalista. Modera Roberta Fuschi, giornalista di LiveSicilia.

Il volume ricostruisce il dibattito svoltosi nella sinistra italiana tra anni Settanta e Ottanta in merito alla cosiddetta “democrazia industriale”, ovvero, circa gli istituti e le procedure attraverso cui permettere a operai e impiegati di svolgere un ruolo attivo nei processi decisionali delle imprese. In quanto dirimente rispetto alla definizione di nodi e questioni relative alla più generale strategia e prassi riformatrice dei partiti della sinistra, il libro sceglie poi di inquadrare questo dibattito all’interno dell’elaborazione più generale sviluppata da PCI e PSI a proposito della transizione a una società socialista che si voglia democratica e pluralista.

“La crisi attuale delle democrazie europee, contestuale e legata a doppio filo a quella dei partiti socialisti storici, impone alla sinistra di tornare a studiare al fine di dotarsi di un pensiero critico e di un punto di vista autonomo per riformare e rimodellare radicalmente la società. Il successo di partiti e movimenti politici come il Labour party di Jeremy Corbyn o la France insoumise di Jean-Luc Melenchon, caratterizzate da un forte ed evidente richiamo alla tradizione del socialismo, suggerisce alla sinistra italiana di riappropriarsi di quel patrimonio di idee e di riflessioni che la aveva contraddistinta negli anni Sessanta e Settanta. E questo non per nostalgia, ma per la necessità di confrontarsi criticamente con quell’elaborazione al fine rielaborarla ed innovarla.”

 

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