Cooperative, sbloccati i pagamenti| Lunedì 3,5 milioni per il sociale - Live Sicilia

Cooperative, sbloccati i pagamenti| Lunedì 3,5 milioni per il sociale

Orlando e Mattina: "Nel 2018 spesi quasi 15 milioni, il 15% in più dell'anno scorso".

COMUNE DI PALERMO
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PALERMO – L’anno sta per finire e il comune di Palermo sblocca i pagamenti per 3,5 milioni di euro destinati alle cooperative che operano nel sociale. Lunedì 31 dicembre da Palazzo delle Aquile partiranno infatti i mandati per gli enti che si occupano di servizi e assistenza, ma che da mesi aspettano i soldi per i servizi resi.

“Ieri finalmente lo Stato, dopo mesi di attesa, ha trasferito al Comune 25 milioni di euro dovuti per stipendi del personale e quindi si è sbloccata la situazione della nostra cassa e sono possibili nuovi pagamenti – scrive su Facebook il sindaco Leoluca Orlando – Con questi ultimi mandati, nel 2018 saranno complessivamente quasi 15 milioni di euro le somme versate per servizi ed assistenza sociale. Circa il 15% in più rispetto al 2017”.

Si tratta di cooperative ed enti del terzo settore che, per conto delle istituzioni, gestiscono i servizi di assistenza ma che da tempo attendevano il pagamento delle fatture. Il Comune aveva addirittura creato una task-force per smaltire tutto l’arretrato trasferendo 10 funzionari negli uffici di via Garibaldi.

“Comprendiamo perfettamente – afferma l’assessore al Sociale, Giuseppe Mattina – le difficoltà attraversate da enti e operatori sociali, che spesso arrivano ai limiti della sostenibilità, e per questo stiamo progressivamente cercando di migliorare il sistema che si scontra con una burocrazia e norme di verifica e controllo certamente non adatte al settore degli interventi sociali”.

Per il sindaco “i ritardi nei trasferimenti statali hanno creato a cascata dei problemi per l’amministrazione comunale, ma con grande tempestività e anche disponibilità da parte di tutti i funzionari coinvolti, lunedì si provvederà a trasmettere alla tesoreria i pagamenti, perché il 2019 possa cominciare con qualche preoccupazione in meno per i tanti operatori e lavoratori che negli enti del terzo settore svolgono servizi essenziali per la comunità”.

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