MESSINA – Cinque giornate alla fine del campionato, con la salvezza diretta ormai che sembra un puntino irraggiungibile. Nonostante tutto ci crede Giorgio Corona, perchè in questo momento la fiamma del Messina non si è spenta: “Veniamo da buone partite – ha commentato il capitano – ad Aversa meritavamo di vincere, contro il Martina Franca abbiamo giocato una gara attenta. Purtroppo ci è mancata la fortuna e la precisione in certi momenti della partita che ci avrebbero permesso di sbloccare la gara. Purtroppo così non è stato e questo ci deve servire per dare ulteriormente di più nelle partite che seguono. Sarò anche folle, ma credo che con tredici punti nelle ultime cinque gare ci salveremmo direttamente, in caso contrario ci faremo trovare pronti per i playout perchè questa squadra non merita la retrocessione”. Domenica il Messina sarò impegnato al “Ceravolo” di Catanzaro, ambiente che “Re Giorgio” conosce molto bene e per cui nutre un profondo rispetto: “Ho passato tre anni splendidi tra la Serie C e la Serie B – ha commentato – mi fa molto piacere tornare a quasi dieci anni di distanza, non ho mai nascosto il mio fatto che quest’anno per me le sfide contro Catanzaro e Juve Stabia da un punto di vista sentimentale non sono partite come le altre”.
In quel Catanzaro che raggiunse la serie cadetta c’era pure l’attuale d.s. siciliano Fabrizio Ferrigno, anche lui molto amato dalla tifoseria calabrese: “Credo che lui fosse più amato di me – commenta ironicamente Corona – perchè era soprannominato “il sindaco”. Dopo il match con il Martina Franca sul banco degli imputati è salito l’attacco, incapace di sfruttare le occasioni create dalla squadra ma Corona da buon capitano si assume le sue responsabilità difendendo i compagni: “Non bisogna cercare un solo colpevole, sarebbe ingiusto – ha dichiarato – Orlando si è sacrificato molto per la squadra e credo che lui in primis si aspettasse più gol, così come io stesso credevo di segnare un numero maggiore di gol a questo punto della stagione. Anche De Paula sta crescendo”.