Coronavirus, la Sicilia|adesso fa paura - Live Sicilia

Coronavirus, la Sicilia|adesso fa paura

I dati non sono confortanti. Bisogna agire. E in fretta.
IN AUMENTO I CASI
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I numeri non mentono mai. Quelli della Sicilia, per il Coronavirus, sono tutt’altro che rassicuranti. Anzi, cominciano a destare preoccupazione. Prendere atto della realtà non significa mettersi le mani nei capelli o gridare ‘al lupo’. Ma nemmeno si può procedere, facendo finta di niente.

E vediamoli, dunque, questi numeri nel bollettino ministeriale battuto dall’agenzia Ansa. “Sono 259 i nuovi casi registrati in un giorno, secondo i dati del ministero della Salute, mentre ieri erano stati 463. Complessivamente sono 250.825 le persone che hanno contratto il virus. Risale invece il numero delle vittime: 4 in più che portano il totale a 35.209, mentre domenica l’incremento era di due. Solo 3 le regioni senza nuovi casi: Friuli Venezia Giulia, Molise e Basilicata – mentre i maggiori incrementi si registrano in Emilia Romagna (+39), Lazio (+38) e Sicilia (+32)”.

Abbiamo, per dire, un caso in più della Lombardia. In termini assoluti sono cifre che non preoccupano, ma per la tendenza che esprimono dovrebbero invece invitare all’azione, proprio per scongiurare il peggio.

Di recente, il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha emanato un’ordinanza con l’intenzione meritoria di porre un argine di sicurezza. Giusto prevedere il controllo delle persone migranti con un tampone. Giusto dare regole stringenti ai luoghi di aggregazione.

Ma, forse, nel reciproco confronto tra governo nazionale e governo regionale (non era poi bislacco parlare di ‘patente d’immunità’ e provvedimenti simili da parte dei governatori del Sud), si potrebbe fare uno sforzo per organizzare al meglio i flussi in Sicilia. Perché appare chiaro a tutti che il punto problematico rischia di essere questo: i turisti che arrivano e i siciliani che ritornano, specialmente quando troppi se ne fregano della prudenza.

Sarebbe, a riguardo, opportuno già da subito aumentare la sorveglianza e procedere con la massima cautela e con regole che tengano conto, appunto, delle cose. E sarebbe utile sanzionare pesantemente gli incoscienti che non rispettano le norme minime.

Evitando, per piacere, il giochino reciproco del cerino acceso. Non ci interesserà, eventualmente, domani, sapere a chi attribuire una qualche colpa. Ci interessa di più preservare la salute di tutti.

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