CATANIA – Il Riesame ha confermato le accuse nei confronti del luogotenente Giuseppe Laera, al servizio al Terzo Reparto Genio di Bari dell’Aeronautica. La misura però è stata allentata: è agli arresti domiciliari. È invece a piede libero il tenente colonnello Matteo Mazzamurro. È stata la stessa gip Marina Rizza a revocare l’ordinanza per cessate esigenze cautelari.
La vicenda giudiziaria è quella esplosa con il blitz Extra Base condotto dalla Guardia di Finanza di Catania sotto il coordinamento del pm Fabio Regolo e dell’aggiunto Agata Santonocito. I due ufficiali dell’Aeronautica sono indagati per istigazione alla corruzione per l’esproprio di un terreno destinato all’ampliamento della base di Sigonella. Un progetto finanziato dalla Nato.
Ad accendere i riflettori sul caso è stato uno stretto collaboratore dell’editore di Mario Ciancio Sanfilippo, amministratore della Sater, società titolare del terreno agricolo che doveva essere “espropriato”. Laera avrebbe ‘offerto’ al professionista – in cambio di mazzette – un indennizzo maggiore rispetto al valore di mercato. Il luogotenente avrebbe fornito anche un pizzino dove erano segnati le percentuali del compenso in base agli incrementi del valore del terreno a ettaro.
Ma le indagini, comunque, non si sono certamente fermate. Già il giorno del blitz le Fiamme Gialle hanno eseguito una perquisizione negli uffici e nella casa di un funzionario del Ministero della Difesa. Nelle carte infatti si parla del “referente a Roma”. I finanzieri hanno sequestrato pc e hard disk che dopo l’effettuazione della copia forense sono state restituite all’indagato.