Corsello dichiara guerra a Ingroia | "Non si garantiva il servizio" - Live Sicilia

Corsello dichiara guerra a Ingroia | “Non si garantiva il servizio”

Durissima lettera della dirigente: "La società è inadeguata a gestire il progetto. Ma se crede di riuscirci, mi faccia sapere come e quando".

Piano Giovani
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PALERMO – Il Piano giovani rischia di fare esplodere una vera e propria guerra alla Regione. La lettera è durissima e sul finale ha anche un retrogusto sarcastico. Con questa nota, la bi-dirigente generale Anna Rosa Corsello ha voluto replicare all’amministratore delegato di Sicilia e-Servizi Antonio Ingroia che nei giorni scorsi aveva assicurato: “La società regionale avrebbe potuto svolgere le attività affidate alle ditte esterne”. Un fatto contestato dalla Corsello: durante una riunione di agosto, infatti, stando alle dichiarazioni del capodipartimento, l’ex pm avrebbe detto l’esatto contrario.

E la dichiarazione di guerra, perché non si può definire altrimenti, viaggia come detto tra le parole di una lettera inviata a Ingroia e Crocetta e, non a caso, pubblicata sul sito ufficiale del dipartimento Lavoro. Una prova ulteriore di come ormai le divisioni e le tensioni tra i rami dell’amministrazione regionale siano venute definitivamente allo scoperto.

“Si apprende dalla stampa che la Signoria Vostra – scrive la Corsello – continua a rilasciare dichiarazioni in merito alla scelta di questo Dipartimento di affidare a società privata l’incarico di personalizzazione del sistema Sistema Informativo Lavoro in uso presso i Centri per l’impiego dell’Isola, sostenendo che la società Sicilia e-Servizi avrebbe potuto realizzare gli interventi necessari. Ciò, – aggiunge la dirigente – nonostante nel corso della riunione svoltasi in data 12/08/2014 presso la sede di Sicilia e-Servizi sia, inequivocabilmente, emerso che giammai la società avrebbe potuto approntare un sistema di rete nel ristretto tempo a disposizione e per un corrispettivo pari a quello oggetton dell’affidamento alla società ETT”.

In questo caso, a dire il vero, i tempi stridono un po’. Visto che Ingroia ha dichiarato che la società non è mai stata chiamata in causa dal dipartimento. La riunione del 12 agosto, in occasione della quale il numero uno di Sicilia e-Servizi avrebbe in qualche modo alzato le braccia in segno di resa, sarebbe giunta comunque cinquanta giorni dopo la sottoscrizione del contratto con la Ett per la gestione appunto della piattaforma informatica del Piano giovani.

“Nel merito – puntualizza però la Corsello – occorre ricordare che Sicilia e-Servizi, cui è stato ampiamente contestato, nel tempo, il malfunzionamento del sistema la cui manutenzione e gestione era stata affidata dall’Amministrazione del Lavoro su corrispettivo di 800 mila euro l’anno, aveva creato gravi disservizi all’atto della messa in liquidazione e che, prima di individuare soluzioni alternative è stato richiesto parere all’Ufficio Legislativo e Legale sulla possibilità di incaricare Codesta Società senza gara di evidenza pubblica. Sfugge, probabilmente alla Signoria Vostra – prosegue la dirigente rivolgendosi a Ingroia – che la successiva acquisizione in riuso del sistema lavoro da parte della Regione Marche è avvenuta a seguito del rischio, di perdere la banca dati inerenti la gestione del mercato del lavoro a causa della inadeguatezza gestionale della medesima SI.SE. Ed invero come risulta provato dalla copiosa corrispondenza intercorsa, il Dipartimento Lavoro si era ritrovato nell’impossibilità di fornire i dati delle rilevazioni periodiche richieste dal MLPS, a causa della cattiva gestione del servizio che ha, peraltro, determinato la mancata corresponsione del compenso stabilito per l’impossibilità di attestare la corretta esecuzione del contratto”.

Insomma, secondo la Corsello l’inadeguatezza di Sicilia e-Servizi era persino evidente. E aggravata dallo stato di liquidazione nel quale la società è rimasta, però, solo fino al febbraio di quest’anno. Il contratto con la Ett è di fine giugno e Sicilia e-Servizi era stata almeno giuridicamente “rimessa in sesto”. Un passaggio richiamato dalla stessa Corsello: “Prescindendo dal rilevare che Sicilia e-Servizi, rientrata, nel contempo, dallo stato di liquidazione, non ha ancora sottoscritto con la Regione Siciliana, l’atto convenzionale che legittima eventuali affidamenti diretti, si ritiene doveroso osservare che nel periodo compreso tra il 2012 ed il 2014 il Dipartimento Lavoro ha conseguito un risparmio complessivamente pari ad 1,8 milioni di euro. L’affidamento alla società privata, – aggiunge la dirigente – che, sul sistema della Regione Marche così come su quello del Ministero del Lavoro e delle altre Regioni, ha registrato il diritto di proprietà intellettuale e di sfruttamento economico, ha avuto, infatti, il costo totale di 700 mila euro”.

Infine, come detto però, ecco la stoccata a Ingroia: se Sicilia e-Servizi è davvero in grado di svolgere quel lavoro, si accomodi. “Ciò posto – scrive infatti la Corsello – e considerata la disponibilità, comunque espressa dalla Singoria vostra, la società Sicilia e – Servizi, dopo che siano stati perfezionati gli aspetti formali, potrà, certamente , realizzare un nuovo sistema informativo lavoro, il cui costo dovrà tenere conto, comunque, della spesa attuale ed essere, ovviamente, conforme alle vigenti normative nazionali in materia di innovazione tecnologica che, com’ è a tutti noto, favoriscono il ricorso al sistema del riuso. Con l’occasione, stante che la Signoria Vostra ha dichiarato che con l’intervento di Sicilia e -Servizi si sarebbe potuto evitare quanto di recente accaduto a causa del malfunzionamento del sistema, reso disponibile dalla Società ETT, quale modulo complementare dell’attuale Sistema Informativo Lavoro (SILAV), vorrà comunicare, essendo stato fissato per la data del 22 settembre prossimo venturo l’avvio della nuova procedura inerente l’attivazione dei Tirocini Formativi, oggetto della questione, la disponibilità, i tempi ed il costo della messa a disposizione di un eventuale nuovo sistema gestionale che, per quanto già evidenziato, dovrà sostituire quello in uso e collegare in rete i Centri per l’impiego, titolari delle competenze. Si rimane – conclude la Corsello – in attesa di urgente riscontro”. La guerra è iniziata.


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