PALERMO – Sono partite le grandi manovre. Quando mancano appena cinque giorni al fatidico 10 luglio, ultimo giorno utile per la presentazione delle controdeduzioni della Regione, si fanno sempre più fitte le interlocuzioni a livello istituzionale sul tema scottante dei conti.
Un lavorìo legato alla sospensione del giudizio di parifica deciso il 30 giugno scorso e che ha sorpreso un po’ tutti. A cominciare dalle stesse istituzioni regionali. Che avrebbero richiesto e ottenuto un incontro “chiarificatore” nelle ultime ore con i vertici della Sezione di controllo della Corte dei conti. Una riunione alla quale avrebbero partecipato il governatore Crocetta, l’assessore all’Economia Baccei e il Segretario generale Patrizia Monterosso. Interlocuzioni confermate dallo stesso presidente della Regione: “Ci siamo trovati di fronte – dice – a una novità. Alla richiesta, cioè, di un contraddittorio che avviene spesso in altre Regioni, ma che è invece una ‘prima volta’ per la Sicilia. Abbiamo quindi sentito la necessità di chiedere alla Sezione di controllo come si sarebbe svolto, secondo quali passaggi ‘tecnici’ questa procedura. Per comprendere, insomma, come andare avanti fino al 10 luglio”.
Interlocuzioni istituzionali e di “metodo”, quindi, spiega Crocetta. Mentre per il contenuto “ci atterremo alla procedura – spiega – ieri abbiamo apprezzato in giunta la relazione orale dell’assessore Baccei. La memoria scritta verrà poi ratificata di nuovo in giunta e trasmessa formalmente alla Corte dei conti”. E sull’esito, Crocetta appare fiducioso: “Ci è stato chiesto un Fondo rischi per i contenziosi, relativi all’esercizio passato. Ma il rischio non si è attuato. Sui derivati, mi invitano a nozze: non siamo stati noi a crearli e comunque si chiuderanno tra tre anni. Non sono preoccupato nemmeno sul tema delle partecipate”.
Semmai, spiega Crocetta, il timore vero è legato alle “possibili strumentalizzazioni politiche legate alla mancata parifica”. Proprio per questo motivo, il governatore lancia un appello all’Assemblea regionale: “Ritengo che la seduta d’Aula convocata per il 10 luglio non sia utile a nessuno. Sarebbe stato più opportuno – prosegue – rinviarla a una data successiva al 19, quando si saprà se è stata o meno concessa la parifica. Rischiamo infatti di trasformare questa vicenda in una polemica politica dopo la quale la Sicilia, agli occhi degli italiani, sarebbe vista ancora una volta come una Regione canaglia. Nell’interesse di tutti, quindi, credo sia meglio rinviare una seduta nella quale finiremmo solo per litigare tra di noi”. Intanto, come detto, sono avviate le interlocuzioni istituzionali. “Che con la Corte non sono mai mancate – spiega Crocetta – anzi, ci aspettiamo anche più suggerimenti in futuro, più controlli preventivi che successivi”. La corsa per ‘salvare’ i conti è già ripartita.
La nota del presidente delle Sezioni riunite della Corte dei conti
Il Presidente delle Sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei conti, dr. Maurizio Graffeo, in relazione ad alcune notizie stampa apparse in questi giorni, desidera precisare che la visita – non preannunciata – del Presidente della Regione e del suo capo di gabinetto, nonché del Segretario generale, avvenuta il 4 luglio ha avuto quale unico argomento la possibilità o meno di rinviare la data dell’adunanza pubblica per la celebrazione del giudizio di parificazione fissata il 19 luglio p.v. , in relazione alla coincidenza con importanti manifestazioni istituzionali per la celebrazione del 25° anniversario della strage in cui rimase ucciso Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta. Il breve colloquio non ha lambito aspetti connessi al giudizio sul quale il collegio sarà tenuto ad esprimersi il 19 luglio 2017.