Il boss di Campobello e il suo ritorno al potere: chiesti 24 anni

Cosa Nostra, il boss e il suo ritorno al potere: chiesti 24 anni

Il pm della Dda di Palermo ha concluso la sua requisitoria
CAMPOBELLO DI LICATA
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AGRIGENTO – Il pm della Dda di Palermo, Claudio Camilleri, ha chiesto la condanna a 24 anni di carcere per l’ergastolano Giuseppe Falsone di Campobello di Licata. Falsone fu arrestato nel 2010 a Marsiglia dopo 12 anni di latitanza. Successivamente è finito al 41bis.

Secondo l’accusa, è tornato a comandare grazie all’ex penalista Angela Porcello, nominata suo difensore e già condannata per associazione mafiosa in primo grado, nel troncone abbreviato del processo, a 15 anni e 4 mesi di reclusione.

Il ruolo dell’avvocato

Porcello, secondo la ricostruzione della Dda, sarebbe stata strumentalizzata da Falsone per tornare a comandare dopo dieci anni di detenzione al “41 bis”.

“Si è presentata a lui come compagna dell’imprenditore mafioso Giancarlo Buggea e il boss ha deciso di usarla come ‘finestra sul mondo’ per trasmettere ordini, messaggi e direttive”, ha detto il pm della Dda.

Le altre richieste

Il pm ha concluso la requisitoria chiedendo condanne anche per altri 8 imputati. Il processo scaturisce dall’inchiesta antimafia Xydi. Trenta anni sono stati richiesti per Antonino Chiazza, 55 anni, di Canicattì, presunto boss della Stidda; 24 anni per Pietro Fazio, 52 anni, di Canicattì, presunto affiliato della Stidda.

E ancora, 25 anni per Santo Gioacchino Rinallo, 65 anni di Canicattì, anche lui ritenuto affiliato di spicco della Stidda; 20 anni per Antonio Gallea, 67 anni di Canicattì, presunto componente della Stidda; 11 anni per Filippo Pitruzzella, 64 anni, ispettore della polizia in pensione, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa per avere fatto da “talpa” alla coppia Porcello-Buggea.

Chiesti 4 anni per Stefano Saccomando, 47 anni di Palma di Montechiaro, accusato di favoreggiamento; 2 anni e 4 mesi per Calogero Lo Giudice, 50 anni, avvocato di Canicattì, accusato di avere aiutato la collega Angela Porcello a falsificare un timbro per il deposito di un ricorso in Corte di appello. Infine, 4 anni sono stati chiesti Calogero Valenti, 59 anni, residente a Canicattì, anche lui accusato di favoreggiamento.

Le notizie della provincia di Agrigento.


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