"Così abbiamo assalito i carabinieri" |Viaggio nel quartiere dello scandalo - Live Sicilia

“Così abbiamo assalito i carabinieri” |Viaggio nel quartiere dello scandalo

Parlano i residenti della zona dove è avvenuto l'assalto alla pattuglia dei carabinieri. Fatto da condannare con fermezza. VIDEO CHOC

Aggressione senza precedenti
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Corso Indipendenza

CATANIA – “Qui comanda la delinquenza”. C’è aria di rassegnazione tra la gente di corso Indipendenza, pochi giorni dopo l’aggressione ai due Carabinieri da parte di una folla di residenti (GUARDA IL VIDEO). Uomini e donne, giovani e meno giovani, tutti a catapultarsi contro i militari intenti a fermare un malvivente sfuggito così alle manette.   “Megghiu ca mi staiu mutu” ci dice un abitante del posto alzando le spalle quasi a farci capire di avere tanto da dire, perché? “Lei u sapi ca è megghiu ca mi staiu mutu”, ci saluta e se ne va.

Una zona di Corso Indipendenza

Corso Indipendenza è un pezzo storico di Catania. Una zona che ha tentato più volte di rialzarsi, ma che troppo spesso finisce nelle prime pagine dei giornali per eventi legati alla delinquenza, soprattutto alla droga e ai furti. Ed è proprio qui nel crocevia che unisce San Leone, Nesima e San Berillo Nuovo che i rappresentanti dello Stato sono stati attaccati, in pieno giorno, da chi vive nel quartiere. In questa “polveriera” urbana, i residenti per molti sono diventati i complici di un delinquente in fuga che cercava di sottrarsi a un controllo.

Siamo andati a sentire i residenti della zona. Abbiamo parlato con i pensionati alla fermata del bus, gli studenti all’uscita di scuola, la vecchietta con le buste della spesa, abbiamo intervistato l’edicolante, siamo entrati nelle botteghe per capire cosa pensa davvero la gente di Nesima.

Corso Indipendenza

Tra omertà e paura, spavalderia e arroganza le risposte si spaccano in due. Da una parte c’è chi dice “non c’ero”, “non so nulla”, “l’argomento non mi interessa..”, dall’altra parte c’è chi, e ce ne sono stati tanti, non ha avuto dubbi a schierarsi ancora una volta contro le forze dell’Ordine, un episodio che Livesicilia condanna con fermezza.

“Questi due signori hanno cominciato a sparare ad altezza d’uomo – sostiene un venditore ambulante – un mio cliente si trovava lì e stava per essere colpito alla gamba, la gente intervenuta l’ha fatto semplicemente per fermarli, per evitare che la situazione finisse in tragedia”.

“Tutti quelli che hanno sentito gli spari si sono avvicinati ai Carabinieri per bloccarli – prosegue un giovane – anche molte donne sono intervenute, non si spara così in mezzo alla gente”. E tra le persone intervistate, uno tra tutti interviene spontaneamente indicandoci chi quel giorno c’era, ci avviciniamo.

E’ un ragazzo ed era già stato avvisato della nostra presenza, insieme a lui altri giovani, dai loro racconti tutti sembrerebbero testimoni della vicenda e confessano con tranquillità “sì, noi c’eravamo, la notizia è arrivata anche sulle reti nazionali come se fosse chissà che cosa, noi abbiamo soltanto difeso il nostro quartiere”. Difeso da cosa? “Dagli spari – rispondono – Cosa insegnano a questi militari? Di sparare in aria o di sparare come hanno fatto? Chiunque sarebbe intervenuto, di certo non ci arresteranno per questo”, ed ancora: “Purtroppo è passato un messaggio sbagliato – continuano – a mezzogiorno qui la strada è molto trafficata, una cosa del genere non deve esistere”.

E a chi li ha etichettati come delinquenti replicano: “Ci stanno facendo passare per i cattivi, ma non è così. Questo è un brutto quartiere dove quasi ogni giorno qualcuno viene arrestato ed un episodio simile non si è mai verificato perché nessun Carabiniere o Poliziotto ha mai sparato in pieno giorno in mezzo alla gente, deve essere chiaro che questo gesto è stato la causa del nostro intervento”. Ad intromettersi poi un altro giovane che così chiarisce: “il ragazzo fermato dai Carabinieri non era nemmeno di questo quartiere, non lo conosciamo neanche, quindi non avevamo nessun interesse a farlo scappare”.

Partendo dalla prospettiva popolare si ricostruisce una scena piena di contraddizioni, ciò che è certo è che, indipendentemente dalla matrice, tutte le aggressioni restano azioni ripugnanti e ingiustificabili. A rompere lo schema però c’è stato anche chi, nonostante le pressioni dei potenti, ha voluto denunciare il degrado e l’omertà: “Qui comanda la mafia, vivo da quarantanni in questa zona e non ho mai visto una pattuglia di vigili urbani fare una multa, eppure come vede c’è chi passa col rosso, i marciapiedi sono occupati da carcasse di auto e venditori abusivi, qui la gente per bene come me non ha parola, la Polizia passa e fila liscio, probabilmente anche loro hanno paura”.


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