Covid, non solo vaccini: monoclonali, appello ai medici - Live Sicilia

Covid, non solo vaccini: monoclonali, appello ai medici

Filippo Drago, direttore dell'Unità Operativa di Farmacologia Clinica del Policlinico, lancia un appello per poter sbloccare le terapie. "Non perdiamo questa occasione", dice.

CATANIA – La lotta al Covid potrà essere vinta con il vaccino, ma il percorso (ad ostacoli) è ancora lungo. E nel frattempo c’è un’occasione che ci stiamo facendo sfuggire, cioè quella della terapia con gli anticorpi monoclonali. Che, come dicono diverse statistiche a livello nazionale, permette di ridurre di molti punti percentuali i ricoveri (soprattutto in terapia intensiva) nei positivi che presentano i cosiddetti “fattori di rischio”.

Il centro hub per gli anticorpi monoclonali

Dai dati ufficiali che risultano dall’Unità Operativa di Farmacologia Clinica del Policlinico – individuata dall’Assessorato regionale come Centro Hub per i monoclonali per Catania, Siracusa, Ragusa e Enna – sono state somministrate solo due dosi. Una su richiesta dall’Asp di Enna e un’altra a un trentenne al Cannizzaro di Catania.

L’appello di Drago ai medici

“Con la terapia degli anticorpi dei monoclonali non siamo ancora a regime. Anzi siamo in ritardo rispetto a quanto auspicavamo –  spiega il professore Filippo Drago, direttore dell’Unità Operativa di Farmacologia Clinica – e per questo voglio lanciare un appello ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta e ai medici dell’Usca affinché siano più proattivi e segnalino i pazienti a cui destinare la terapia. Se non facciamo trattamenti non solo rischiamo che non ci arrivino più forniture, ma rischiamo anche che i farmaci che abbiamo già immagazzinato vadano in scadenza. E a quel punto dovremo buttarli. Abbiamo passato mesi a lamentarci e confrontarci sulla mancanza di una terapia farmacologica e ora che c’è non la utilizziamo”. 

Tre forniture di fiale, 400 dosi inutilizzate

Al centro Hub di Catania sono arrivate già tre forniture: la prima, due settimane fa, di 55 dosi della Eli Lilly, la seconda (sette giorni fa) di 139 fiale della Eli Lilly e la terza (quattro giorni fa) di 190 dosi del farmaco prodotto dalla Roche. Insomma quasi 400 dosi ancora inutilizzate. Un paradosso (che potrebbe tramutarsi in uno spreco) in una provincia che ogni giorno conta oltre 100 positivi.

I requisiti del paziente da curare con i monoclonali

Secondo quanto prevede la direttiva Aifa il trattamento con gli anticorpi monoclonali è riservato ai pazienti che presentano tre requisiti. “Devono avere i sintomi da non più di dieci giorni – spiega Drago –  la positività al covid deve essere rilevata da un tampone molecolare o uno immunologico di ultima generazione e inoltre devono avere quelli che in termini tecnici vengono definiti fattori di rischio”.

“Serve uno sforzo in più per non perdere questa preziosissima occasione di cura”, chiosa Drago. 


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