Anticorpi monoclonali: cure a domicilio per contrastare il Covid

Anticorpi monoclonali: più cure a domicilio per contrastare il Covid

La Regione siciliana accelera. Bisogna frenare i ricoveri per evitare la zona gialla

PALERMO – Accelerare le cure con gli anticorpi monoclonali a domicilio. È una delle carte che si gioca la Regione siciliana per tentare di frenare i ricoveri. Non sarà facile, ma nella Sicilia che si avvia verso la zona gialla si batte anche questa strada come ha annunciato l’assessore Ruggero Razza a Livesicilia. Oltre a sperare che i vaccini somministrati a luglio fermino l’aumento dei ricoveri.

Le cure domiciliari sono affidate ai medici delle Usca che seguono i pazienti meno gravi, asintomatici o con sintomi leggeri. L’Aifa, ha allargato la platea di possibili destinatari delle cure con anticorpi monoclonali e il Comitato tecnico scientifico siciliano, pochi giorni fa, ha approvato il protocollo sanitario.

Bisogna incrementare i numeri. Le ultime statistiche dicono che a metà luglio erano 361 i positivi al Covid curati con anticorpi monoclonali a domicilio. La Sicilia si piazza nella fascia alta della classifica per regioni. In testa c’è il Lazio con oltre 800 pazienti, in coda la provincia autonoma di Bolzano con tre pazienti. Naturalmente va tenuta in considerazione la differenza di popolazione residente fra le varie regioni.

Ad occuparsi delle cure domiciliari sono i medici delle Usca, le unità di continuità territoriale, affiancati da specialisti ospedalieri. Si andrà avanti così, ma presto i medici delle Usca potranno intervenire in autonomia.

Nei giorni scorsi sono cambiate le modalità d’uso degli anticorpi monoclonali anti-Covid. A deciderlo è stata l’Agenzia italiana del farmaco Aifa, informando di avere dato “parere positivo all’utilizzo dell’anticorpo sotrovimab, che ha dimostrato un favorevole rapporto beneficio/rischio anche nei confronti delle principali varianti circolanti di Sars-CoV-2”. Uno internazionale Recovery ha mostrato “un beneficio in termini di mortalità e riduzione del rischio di progressione di malattia” quando vengono utilizzati gli anticorpi.


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