Covid, la quarta ondata e i rischi nella Sicilia dei no vax

Covid, la quarta ondata e i rischi nella Sicilia dei no vax

A che punto siamo e perché dobbiamo correre con i vaccini.

Forse la storia che arriva da Lercara Friddi può essere utile come un disegnino. O forse no. Comunque l’abbiamo raccontata. Quaranta persone anziane, ospiti di una Rsa, beccano il Covid dopo la terza dose. Stanno bene e affrontano, al momento, il decorso della malattia come una normale influenza. Andiamo con la memoria indietro, appena a un anno fa, quando prendere il virus, se eri anziano e pluripatologico, non dava quasi mai scampo. Ora i nostri nonni sono più protetti, perché vaccinati. Va bene così? Altrimenti non si sa che cosa spiegare a chi parte da una totale negazione della realtà, per seguire percorsi e riti che non hanno cittadinanza né per la scienza, né per il senso comune.

La Sicilia, zitta zitta, senza clamore eccessivo, è una terra di non vaccinati tra cui ci sono, anche, incalliti no vax e molti no green pass. I dati a disposizione narrano l’arrancare di un’Isola che sta tentando il tutto per tutto, fornendo occasioni a tutti per proteggersi. Ormai, per strada, c’è quasi un medico delle Usca a ogni angolo, in attesa con la sua siringa. E’ un paradosso, d’accordo, ma ci porta a riflettere sul paradosso più grande. L’incredibile resistenza di alcuni ad aprire l’ombrello mentre riprende a piovere, come se fosse un sintomo d’intelligenza non compiere un’azione normale di difesa. Si andrà avanti con le terze dosi ed è un’ottima notizia.

E la pioggia sta riprendendo in quantità consistente dopo piccole tregue. Pure in Sicilia siamo in piena quarta ondata, con numeri dei contagi in risalita. E un numero di ricoveri contenuto, ennesima prova della bontà dei vaccini, tuttavia non può esserci serenità, anzi, trapela preoccupazione. Assistiamo a una pandemia che, purtroppo, fa strage di non vaccinati. Ma i vaccinati devono ricordarsi di mantenere atteggiamenti prudenti per limitare al minimo l’eventualità di una trasmissione del Covid. E non pare, invece, che sia così. Una situazione che rischia di peggiorare durante le vacanze di Natale, quando saremo al chiuso, nelle case, a festeggiare e cenare, senza mascherine, stretti gomito a gomito.

Saggezza e prudenza ci vogliono. Come la prudenza e la saggezza che ha dimostrato di possedere una ragazza palermitana di sedici anni che intende vaccinarsi, nonostante il padre non sia sulla stessa lunghezza d’onda. I non vaccinati dovrebbero vaccinarsi al più presto. I vaccinati possono riacquistare fette di normalità, senza indigestioni. Siamo ancora nei giorni del Covid. Stiamo meglio, però ricordiamoci che non è finita.


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