Covid in Sicilia, la 26enne morta e la 'follia' dei No Vax

Covid in Sicilia, la 26enne morta e la ‘follia’ dei No Vax

Il dolore per la morte dei non vaccinati e quelle strane telefonate.

Ieri è morta per Covid una ragazza di 26 anni, nella Terapia intensiva dell’ospedale ‘Cervello’ di Palermo: non era vaccinata. Abbiamo seguito la sua storia fin dall’inizio, con molta apprensione e poche speranze. La situazione era gravissima, in presenza di altre patologie importanti e in mancanza dell’immunizzazione. I medici hanno tentato il tutto per tutto.

Il dolore e l’informazione

Anche chi sta raccontando questa tragica pandemia non è immune dalla sofferenza: non esiste un vaccino contro il dolore. Scrivere la realtà – cioè che i non vaccinati sono la stragrande maggioranza dei casi gravi e che fa male a tutti, a cominciare dai medici, vedere morire chi, verosimilmente, sarebbe stato protetto dalla somministrazione – è un dovere irrinunciabile. Di più, una informazione essenziale che va data perché costituisca un elemento di riflessione per quanti sono smarriti nel dubbio, fornendo i dati disponibili. Alle persone confuse vanno serviti parametri oggettivi. Chi grida fa un altro mestiere.

La ‘follia dei no vax’

C’è poi, la ‘follia’ dei No Vax, messa tra gli apici per indicare un fenomeno che ha molte sfaccettature, ma anche un’origine comune. Ne parliamo non con riferimento a questa storia specifica, ma come tendenza. E’, comunque, una deriva preoccupante che falsifica e corrompe ciò che reale, che prende come riferimento affermazioni anti-scientifiche, che propone un universo capovolto in cui ogni evidenza diventa una menzogna diffusa da presunti complottisti che, infatti, non esistono. I dati e le esperienze convergono nel raccomandare la vaccinazione sicura, efficace, protettiva. Tuttavia, nel mondo No Vax – un terreno di subcultura aggressiva, differente da quello dei semplici non vaccinati – solo ciò che non è vero si trasforma in verità.

Le telefonate ai medici

In ogni caso, non è un momento che invoglia all’equilibrio. C’è chi telefona ai medici per prenderli verbalmente di petto. E’ accaduto, di recente, a una dottoressa del ‘Cervello’ che racconta a LiveSicilia.it: “Mi hanno chiamato. Era una persona che contestava le nostre terapie, che comunque voleva sapere cosa facciamo in ospedale. E che, prima di chiudere, mi ha detto: ‘Sa, noi siamo informati, noi di notte studiamo’. Sono rimasta allibita”. Sempre al ‘Cervello’ è stata ricoverata una signora di circa settant’anni, in condizioni non buone per il Covid, che ha subito asserito di avere una semplice influenza, perché ‘Il Covid non esiste’. Lo stesso ritornello di un giovane paziente che ha detto: “La pandemia è una invenzione dei giornalisti, non esiste”.

Purtroppo, non è una invenzione

Sarebbe bello se il Covid fosse una invenzione, una bugia, una finzione, una messinscena. Purtroppo, non è così. E’ un mostro che uccide soprattutto chi non si protegge. Ma non è mai troppo tardi per ripensarci. E per proteggersi. Ieri, abbiamo pubblicato la drammatica storia di Filippo alle prese con il Long Covid, ecco il suo appello: “Vaccinatevi, vaccinatevi, vaccinatevi”. Lo facciamo nostro.


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