Filippo e il Covid che non passa: vi prego, vaccinatevi

Filippo e il Covid che non passa: vi prego, vaccinatevi

Il racconto di un uomo che combatte con coraggio da un anno il Long Covid.

PALERMO- Filippo è stanco. Ha quarantaquattro anni. Il Covid è entrato nella sua vita. Parla al telefono. Parole e tosse. E, nella sua voce, c’è una corda tesa: la paura per coloro che ama, prima che per se stesso. Filippo Sagona ha preso il virus, quando il vaccino non c’era. Sta ancora malissimo. E al telefono si ‘scusa’: “Ero con l’ossigeno, perdonami se non ti ho risposto. Io dico a tutti: vaccinatevi. Lo ripeto: vaccinatevi, vaccinatevi, vaccinatevi”. Filippo ha tante persone che lo amano e che lui ama, perché è un ragazzo generoso e forte. Il Long Covid lo fa soffrire. Su facebook ha scritto cose che non si dimenticano.

“Non posso fare le cose normali”

“Immaginate uno che al apparenza sta bene e in realtà no. Uno che ha un fuoco dentro e non riesce ad esprimerlo Uno che da mesi gira a trottola ospedali , terapie etc… e ancora gira. Uno che non può giocare con i suoi figli. Uno che non può fare le cose normali Uno che ha un bel po’ di sogni spenti Uno che non guarda al futuro perché il “passerà” o “guarirai” è indefinito come tempo è incerto in quanto materia troppo nuova. Ci chiamano long COVID Siamo a metà tra persone che apparentemente non hanno nulla e che dentro fisicamente e mentalmente sono devastate. Siamo post COVID che non si possono vaccinare che non hanno il problema o la soluzione in una o due o tre dosi di bho??? Non ti vuoi fare il vaccino ? Ok lo devi fare comunque per rispetto ai tuoi cari ed amici, altrimenti vai se puoi su un isola deserta e stai lì.. tutto qui… Che ve lo dico a fare”.

Un anno di sofferenza

“Mi trovo da un anno alle prese con affaticamento fisico, la memoria che va e viene, a livello mentale sono in piena fase depressiva”. Filippo ha raccontato la sua situazione ai microfoni della trasmissione “Cosa succede in città”, su Radio Cusano Campus, riprese dall’Italpress. La cronaca di una lotta.

“Dopo un anno ancora in terapia”

“Superato il virus – spiega -, dopo un anno mi ritrovo a fare una terapia ospedaliera, ossigenoterapia, ogni giorno prendo una grande quantità di farmaci per cercare di andare avanti. A 44 anni non posso più giocare coi miei figli, fare una passeggiata. Mi definisco un fantasma. Sono un soggetto fragile, dovuto a patologie pregresse come asma, per questo anche se tutti in famiglia hanno preso il Covid in famiglia solo io sono rimasto con questi postumi. I medici hanno delle opinioni diverse tra di loro”.

La telefonata con Filippo

Filippo Sagona, al telefono, è la persona garbata che tutti conoscono. E determinata: “Sì, è vero, sono molto stanco. Uno, se non si vuole vaccinare per sé, lo faccia per quelli che ama. Scusami ancora se non ti ho risposto prima”. Scusato, Filippo. E abbracciato.


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