ROMA – Covid, per il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, “è inevitabile, purtroppo, prevedere altre vittime e altri ricoverati tra i non vaccinati. Ma gli ospedali non dovrebbero andare in affanno. Sono fiducioso: possiamo confidare in un Natale sereno. Grazie ai tanti che si immunizzano e grazie al green pass” dice in un’intervista al ‘Corriere della Sera’.
“Non abbiamo ancora riacquistato il 100% della nostra libertà: è in vigore l’obbligo di indossare la mascherina al chiuso, il distanziamento e, per andare in palestra, solo per fare un esempio, sono in vigore rigidi protocolli. E sono in vigore perché l’emergenza non è ancora archiviata” ricorda. L’obbligo di green pass è, “insieme all’ottima risposta degli italiani alla campagna vaccinale, quello che ci ha protetto da situazioni di contagio fuori controllo”. Non è pensabile che l’obbligo “cada mentre sono in vigore le altre limitazioni che ho elencato. Diciamo che sarà l’ultimo obbligo a venire meno. E ci vorranno molti mesi. Così come, considerando la nuova ondata, è improbabile si possa fare a meno dello stato di emergenza”.
La terza dose, per Sileri, dovranno farla tutti: “Non è imminente, ma ritengo sarà indispensabile. La platea si allargherà tra dicembre e gennaio, cioè alla scadenza dei 6 mesi dall’avvio della campagna di vaccinazione di massa”. Per la vaccinazione ai bambini tra i 5 e gli 11 anni “mi aspetto una resistenza. Anche tra i 12 e i 15 anni, del resto, la percentuale di vaccinati è più bassa. Ma, da medico, mi auguro che almeno la metà dei 3,2 milioni di italiani tra i 5 e gli 11 anni, si vaccini. Prima ancora che per bloccare la circolazione del virus, nell’interesse dei bambini. Gli effetti della malattia, nel lungo periodo, sono subdoli e non risparmiano i giovani”.