CATANIA. Dovrebbe essere il rinvio decisivo. Il gup Simona Ragazzi ha aggiornato l’udienza preliminare sul crac Tecnis al prossimo 9 novembre al fine di “integrare il contraddittorio citando le società proprietarie di alcuni beni sequestrati” e così giungere alla lettura del dispositivo, che era atteso per oggi pomeriggio.
Coinvolti nell’inchiesta Arcot, condotta dal nucleo di polizia economico-finanziaria delle Fiamme gialle etnee, sono gli imprenditori Mimmo Costanzo, Concetto Bosco, il fratello di quest’ultimo Orazio e Gaspare Di Paola accusati di bancarotta fraudolenta.
Sul tavolo del gup sono state depositate le istanze di patteggiamento del collegio difensivo, composto dagli avvocati Carmelo Peluso, Luigi Latino, Maria Licata, Marco Tita e Francesca Scuderi, che hanno avuto il “parere” favorevole della Procura.
Al centro dell’inchiesta, coordinata dai pm Fabio Regolo e Alessandra Tasciotti e dal procuratore aggiunto Agata Santonocito, il crac del colosso Tecnis (dichiarata insolvente nel 2017, ndr). Secondo la ricostruzione accusatoria sarebbe stato creato un sistema di drenaggio di fondi che prevedeva il trasferimento di flussi finanziari da Tecnis verso altre società comunque riferibili agli indagati.