Cresce il numero delle matricole| UniPa al terzo posto in Italia - Live Sicilia

Cresce il numero delle matricole| UniPa al terzo posto in Italia

Il rettore Fabrizio Micari: “E’ un traguardo straordinario"

PALERMO – L’Università degli Studi di Palermo è il terzo Ateneo statale per la crescita delle matricole nell’Anno Accademico 2019/2020. Il dato, calcolato in base alla fonte dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti (ANS) colloca UniPa sul podio della classifica nazionale, al primo posto tra gli Atenei del Sud Italia e dietro le Università di Milano e Bergamo. Secondo i dati pubblicati dall’ANS all’Università di Palermo gli iscritti al I° anno delle Lauree Triennali e Magistrali a ciclo unico sono 10142, con una crescita del 13,7% rispetto all’Anno Accademico 2018/2019. Il numero è destinato a crescere in seguito a successivi invii dei dati definitivi. Ciò significa che con ogni probabilità la quota dei nuovi iscritti al primo anno farà stimare una crescita complessiva stimabile al 15% rispetto allo scorso anno.

“E’ un traguardo straordinario – commenta il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, prof. Fabrizio Micari – Quest’anno gli iscritti al primo anno hanno superato di gran lunga la quota di 10mila, con una netta crescita rispetto all’anno precedente e di oltre il 30% rispetto a quattro anni fa. Siamo orgogliosi che questo trend di continuo accrescimento sia eccezionale non solo a livello locale, ma anche e soprattutto a livello nazionale, aumentando di conseguenza esponenzialmente la nostra competitività. Questo importante dato ci colloca infatti come primi in Sicilia e del Sud, davanti ad importanti Atenei del Centro e del Nord Italia, che notoriamente possono contare su risorse superiori e su un’attrattività legata alle possibilità di inserimento nel mondo del lavoro sul territorio. Si tratta di un risultato che premia l’impegno profuso e la qualità del nostro Ateneo, e il valore del rapporto con la città e il territorio, di cui UniPa è autentico catalizzatore delle potenzialità sociali, culturali ed economiche”.


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