Crescono banche popolari |e cooperative, male le 'fusioni' - Live Sicilia

Crescono banche popolari |e cooperative, male le ‘fusioni’

X assemblea annuale Adeimf
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“In Sicilia i trend maggiori di crescita sono registrati dalle banche popolari come ad esempio la Banca popolare di Ragusa, la Banca popolare Sant’Angelo e Banca Nuova come gruppo della banca popolare di Vicenza. Stesso fattore di crescita anche per gli istituti siciliani di credito cooperativo. Occorre, dunque, rivedere la teoria applicata al sistema bancario che segue il principio del ‘più grande è, più bello è’. Fino ad oggi questo trend ha caratterizzato la fusione di piccole realtà locali, radicate nel territorio, in grandi gruppi spesso però scollegati o poco vicini alle esigenze delle imprese, deumanizzando di conseguenza il rapporto banca-cliente. Il riferimento ad alcune grandi banche italiane i cui titoli sono in sofferenza non è puramente casuale”.

Lo ha detto Francesco Faraci, docente del Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Finanziarie della Facoltà di Economia dell’università di Palermo, nel suo intervento all’assemblea annuale dell’ADEIMF (Associazione Docenti Economia Intermediari Mercati Finanziari) dal titolo “Il pricing nel settore finanziario”, in corso di svolgimento a Castello Utveggio (Palermo).
Secondo Faraci, infatti, “l’attuale configurazione del modello di banca, alla luce anche della crisi finanziaria che dagli Stati Uniti si è propagata come uno tsunami anche in Europa, non rende agevole ed efficace il rapporto tra il mondo bancario e il sistema delle imprese. I migliori docenti di economia aziendale e della intermediazione finanziaria si sono riuniti a Palermo, nell’ambito dell’assemblea annuale dell’Adeimf proprio per rivedere, conclude Faraci, alcuni modelli teorici e sistemi applicativi al fine di rendere “il sistema banca” veramente vicino alle imprese”.

Ad aprire il convegno annuale, elencando i punti principali all’ordine del giorno, il professore Mario Masini, docente dell’università di Bergamo e presidente dell’ADEIMF. “Il pricing nel settore finanziario – spiega – è un tema di grande interesse perché riguarda sia il profilo dei clienti, il loro grado di apprezzamento della relazione con gli intermediari finanziari sia perché il prezzo può essere una condizione più o meno valutabile. Tema importante anche per gli intermediari finanziari perché il prezzo a seconda di come si definisce influisce sull’economicità dei mercati finanziari. L’attualità dei temi trattati è, inoltre, evidente alla luce delle discussioni di questi giorni come ad esempio il costo dei mutui, i costi del credito per le imprese e parallelamente quello dei servizi bancari come anche l’andamento del prezzo degli strumenti finanziari particolarmente complessi. Da sottolineare – conclude il presidente – anche il ruolo che le autorità di governo a vario titolo pensano di svolgere nel controllo e nella regolamentazione del formarsi di questi prezzi”. Particolare attenzione sarà riservata a una cinquantina di giovani ricercatori che, nel corso della “due giorni”, presenteranno le proprie considerazioni su queste tematiche.

Più di cento gli economisti che hanno preso parte al convegno che ha visto la partecipazione anche del rettore Roberto Lagalla. La giornata di oggi si chiuderà alle 21 a Villa Niscemi con la cena sociale. Domani (sabato 13 giugno) i lavori si apriranno alle 9.15 e si concluderanno alle 13,30 con un light lunch.


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