ENNA – Mirello Crisafulli ha chiamato a raccolta il popolo del Partito democratico nel grande auditorium dell’università Kore per inaugurare l’inizio della campagna elettorale tra fedelissimi e amici.
Nonostante l’esclusione, Mirello Crisafulli è ancora oggi, se non il cuore, perlomeno la pancia del partito di Bersani nel centro della Sicilia. A sottolinearlo sono le centinaia di auto incolonnate e le decine di manifesti affissi su ogni parete con il suo nome a caratteri cubitali. Manifesti che si contendono lo spazio con i cartelloni del convegno organizzato alla stessa ora dal Megafono di Rosario Crocetta e moderato da Beppe Lumia. Eccolo il centrosinistra nel cuore della Sicilia, radunato nel momento in cui, secondo i sondaggi, i seggi del Senato sarebbero in bilico per quasi due punti percentuali. Ci sono centinaia di militanti, tutti pronti a rumoreggiare ogni qualvolta in sala viene pronunciato il nome Pierluigi Bersani, il segretario nazionale del Partito che ha deciso l’esclusione di Crisafulli. Un’esclusione per la quale, secondo alcuni dei presenti, il segretario dovrebbe chiedere scusa.
A scaldare gli animi della platea, che scatta sull’attenti ogni volta venga nominato Crisafulli, ci pensa Paolo Garofalo, sindaco di Enna, che non accetta di essere definito “fedelissimo” di Mirello: “Io sono diventato militante perché l’onorevole Crisafulli mi disse che dovevamo fare l’università, il parco tematico di Regalbuto e l’aeroporto internazionale”. “Noi non ce ne andiamo da questo partito – aggiunge Garofalo – nonostante sia stata mortificata la scelta di sette mila persone di votare Mirello Crisafulli alle primarie. Votare il Pd è un voto utile per Mirello Crisafulli, sono facce che possono piacere o meno le nostre, queste facce non siamo abituati a cambiarle. È vero, una condanna c’è l’abbiamo io e Mirello: abbiamo occupato l’autostrada durante una protesta e siamo stati condannati in primo grado”.
Sul palco sale Maria Greco, candidata al Parlamento al posto di Crisafulli: “L’esclusione di Mirello è stata motivata con un articolo dello statuto che non ha alcun collegamento con le ipotesi di incandidabilità, ma ho un sogno: quello di poter continuare a lavorare per questa terra vicino a Mirello”. Mario Alloro, deputato regionale del Pd, conquista subito la sala: “Io non ho un sogno, sono incazzato, perché non meritavamo l’esclusione di Crisafulli. Se Mirello è impresentabile, siamo tutti impresentabili” e scatta il boato della sala. Poco dopo uno dei moderatori del convegno annuncia che è appena arrivata la solidarietà al Pd ennese di Anna Finocchiaro e Luciano Violante.
Ma il grande mattatore della serata è Giuseppe Lupo, segretario regionale del partito democratico. “Peppino” lo chiama Mirello. Lupo lancia l’affondo a Marco Travaglio, autore dei servizi giornalistici che recentemente hanno sollevato la questione morale all’interno del Partito democratico e colpevole – sempre secondo il segretario siciliano del partito di Bersani – di essere vicino alle idee di Ingroia: “Vergognati”, tuona Lupo mentre rivendica di essere ad Enna “per il bene che ha fatto Crisafulli a questa terra”. “Voglio ringraziare – aggiunge il segretario del Partito democratico – i sette mila elettori delle primarie che in questa provincia hanno subito una grande delusione dopo questa scelta del partito. Andiamo avanti perché Crisafulli sarà protagonista di questa stagione e delle prossime a livello non solo siciliano”.
Dopo il convegno Mirello Crisafulli bacia e abbraccia uno per uno tutti i presenti, ci vuole mezz’ora prima che la processione di amici e militanti democratici finisca. E Mirello, circondato dalla donna che ha preso il suo posto in lista e dal sindaco di Enna, all’interno di una saletta dell’università Kore se la ride: “Domani parto, me ne vado in viaggio con alcuni amici”. Il senatore vuole lasciarsi alle spalle l’esclusione, per motivi di opportunità, dalle liste del Pd, ma la sua presenza è fondamentale per fare quadrare i conti del Partito di Bersani al Senato. “Continuerò a fare il militante di questo partito, ma mi candiderò al massimo come amministratore di condominio. D’Alema ha fatto una fondazione? Io ne ho due e continuerò ad essere dirigente del Partito democratico”.
Dopo l’esclusione dalle liste, Crisafulli confessa a Livesicilia di avere ricevuto una telefonata in particolare: “Era Raffaele Lombardo, lui mi ha cercato e mi ha espresso la sua solidarietà per l’esclusione dalle liste, ma il mio giudizio sul suo operato di governatore non cambia. Firrarello non mi ha chiamato”. D’obbligo una domanda sui suoi presunti rapporti con il mafioso Raffaele Bevilacqua, capo di Cosa Nostra ad Enna. “L’ho incontrato – dice Mirello- durante un convegno ad Enna della Cgil, lui rappresentava un partito e mi ha chiesto dei consigli, ma non sono stato disponibile. Negli ultimi 20 anni di processi di mafia non è mai emerso, oltre che in quel caso, il mio nome, né quello dei dirigenti del mio partito”.
E il nuovo rinvio a giudizio per la gestione dell’Ato? “Insieme ad amministratori di destra e di sinistra abbiamo fatto una scelta burocratica per consentire ai comuni, attraverso l’accesso a un fondo di rotazione, di pagare il servizio di smaltimento dei rifiuti e ci siamo riusciti. Non un solo euro è finito nelle nostre tasche, abbiamo gestito l’Ato a titolo gratuito”.
Crisafulli è convinto che la Sicilia possa ripartire solo se la Regione trasferirà parte delle proprie competenze alle autonomie locali. Per questo promette eclatanti proteste nel caso in cui Crocetta dovesse tentare di accorpare la provincia di Enna con quella di Caltanissetta. È pronto ad occupare nuovamente l’autostrada, la prima volta che l’ha fatto è stato denunciato e condannato insieme al sindaco di Enna e ad altri militanti. “Se Crocetta tocca Enna, occuperemo l’autostrada con 5.000 capi di bestiame, vediamo se denunciano anche loro, io ho già detto al giudice di non archiviare il processo per la prima occupazione e di tenersi pronto per riunirlo ad un nuovo fascicolo”.