CATANIA – Un rapporto che, come tanti, si è interrotto. Ma che, a differenza di molti altri, sembra non portare con sé rancori e strascichi, o almeno non per il momento. L’abbandono da parte della consigliera Erika Marco che, con una nota diffusa alla stampa ha salutato i colleghi di gruppo per approdare a quell Misto, pare sia stato quasi indolore all’interno della compagine del movimento del presidente. Così sembra dalle parole del responsabile provinciale Giuseppe Caudo che non si strappa di certo le vesti per l’adieu della consigliera “che appartiene, evidentemente, a un’area ben precisa”, dice. Il riferimento è a quanto scritto dalla stessa Marco nel comunicato di “commiato” nel quale ringrazia Marco Consoli, vicesindaco nominato in ara Megafono ma transitato nel Centro Democratico di Tabacci già nel marzo del 2016. “Con Erika Marco il rapporto è sempre stato cordiale e buono – sottolinea il coordinatore provinciale – ma è evidente che appartenga politicamente ad altra area, come la stessa ammette”.
Caudo parla anche di momento politico difficile per la Marco, forse in riferimento a quanto accaduto in comissione Nazionale antimafia in seguito alla relazione della commissione regionale, che riportava, tra gli altri, anche il nome della consigliera – per le vicende del padre – e per la quale era stata chiesta la commissione di accesso, poi negata dalla prefetta di Catania, Guia Federico perché “l’analisi ha permesso di evidenziare che non sussistono le condizioni per un accesso” al Comune. Ma non entra nel merito della scelta della consigliera, quanto piuttosto nella questione della sopravvivenza del gruppo a Palazzo degli Elefanti, per cui sarebbe necessario “acquisire” un nuovo elemento. Scelta niente affatto scontata.
“Non siamo mai stati un movimento che “arruola” consiglieri comunali – sottolinea Caudo – questo è un atteggiamento che non ci appartiene. Faremo presto un ragionamento conn il capogruppo Bottino – prosegue – parleremo con i consiglieri che ci sono vicini e vedremo se ci sono i presupposti per mantenere il gruppo o evitare forzature per non perdere la nostra identità”. Consiglieri con cui intavolare discussione all’interno dell’aula ce ne sarebbero, secondo Caudo, ma il tutto andrebbe valutato anche in chiave di rapporti con il primo cittadino “al quale chiediamo uno sforzo maggiore – precisa. La nostra posizione non è elettoralistica -conclude – e non abbiamo bisogno di fare forzature”.
Il nodo potrebbe essere sciolto a breve, forse stasera stessa, anche se sono diversi gli scenari aperti dall’abbandono della Marco. Uno di questi potrebbe essere la nascita di una nuova formazione all’interno dell’aula consiliare. Uno degli scenari che potrebbe aprirsi è quello della nascita di un gruppo nuovo di zecca di cui potrebbero far parte i “sopravvissuti” del Megafono, Daniele Bottino e Francesco Trichini, con l’aggiunta di un altro consigliere, scelto tra numerosi presenti proprio al Misto – e provenienti da diverse esperienze – o tra gli altri, di maggioranza oppure opposizione. Una delle ipotesi al momento più verosimile, considerato quanto affermato dallo stesso Bottino che, il giorno dell’abbandono della Marco ha affermato “non credo che potrò restare al gruppo Misto, se non per un momento di transito”.
In ogni caso, quello che resta evidente è il quasi dissolvimento del Megafono che, da tre anni a questa parte, ha perso numeri e nomi. Un problema anche di gestione, secondo un altro esponente di rilievo del movimento, Antonio Di Giovanni. “Se continua l’emorragia di amministratori evidentemente qualcosa non va – afferma. Lo scenario è sotto gli occhi di tutti – conclude – e credo che Erika Marco abbia fatto le proprie valutazioni personali che io comprendo e condivido perché la stimo”.