CATANIA – Criticità, lavoratori in nero e mancanza di sicurezza. È quanto ha contestato la polizia ai titolari di uno stabilimento balenare del lungomare, sanzionati per migliaia di euro e diffidati.
I FATTI. Nei giorni scorsi, personale del Commissariato Borgo-Ognina ha indagato in stato di libertà 4 persone a seguito di un controllo straordinario presso uno stabilimento balneare con annesso bar ristorante ubicato sul lungomare e, nella circostanza, sono state rilevate numerose criticità sotto il profilo della sicurezza e salubrità sui luoghi di lavoro, in materia di frode in commercio e truffa ai danni dello Stato.
I fatti traggono origine dalla pubblicizzazione di un evento danzante che avrebbe dovuto tenersi la sera del 25 agosto, e ciò sarebbe avvenuto in assenza di autorizzazione amministrativa e senza il rispetto delle norme sulla sicurezza dei luoghi di intrattenimento con particolare riferimento alla piattaforma del lido. Ciò posto e a tutela dell’incolumità pubblica, nello stesso pomeriggio del 25, i poliziotti si sono recati nella struttura e hanno rilevato molteplici problemi di sicurezza e, in generale, una scarsa manutenzione dei luoghi: la porta a vetri dell’infermeria, posta immediatamente dopo il banco della reception, era lesionata e quindi pericolosa per la sicurezza delle persone, sporcizia pregressa, gradini a rischio inciampo, dislivello del pavimento, oggetti con rischio di caduta dall’alto, impianto elettrico con fili volanti ritenuto non idoneo e tutto ciò è stato riscontrato in un contesto in cui vi erano numerose avventori tra cui bambini che giocavano.
Pertanto, i gestori del lido sono stati indagati in stato di libertà per i relativi reati in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Fatto ulteriore è che al momento del controllo, l’amministratore legale del lido, anche titolare di licenza del Questore per la tenuta dei giochi leciti, si trovava fuori Catania e il gestore di fatto non era indicato quale preposto ragione per la quale è stata irrogata la sanzione amministrativa di euro 1.032.
A seguire, sono stati controllati i locali ristorazione e, nella circostanza, è stato identificato un soggetto intento a lavorare senza un regolare contratto di lavoro come pizzaiolo, sottopagato e privo dell’attestato di formazione professionale richiesto ai fini di una corretta manipolazione degli alimenti da somministrare al pubblico; il lavoratore, ha anche dichiarato di percepire il Reddito di Inclusione che, come noto, è una misura di povertà nazionale di contrasto alla povertà; ha anche affermato di avere presentato all’Inps una dichiarazione ove attesta di essere disoccupato e, per tale motivo, l’uomo è stato indagato in stato di libertà per il reato di truffa aggravata.
All’interno delle cucine sono state riscontrate condizioni igienico-sanitarie scarse, con elevata sporcizia pregressa e, fatto ulteriore, è che all’interno del pozzetto congelatore sono stati rinvenuti oltre 20 chili di surgelati (arancini, soffritti, merluzzo, olive ascolane, patatine ed altro ancora) non menzionati come tali nel menù da esporre al pubblico. Per tale motivo, il titolare del bar, giunto sul posto successivamente, è stato indagato per il reato di tentata frode in commercio. Il gestore del bar/ristorante, ha fronte dell’evidente stato di sporcizia e delle gravi violazioni riscontrate, ha anche inveito contro i poliziotti negando gli addebiti e aggiungendo; quindi si è anche proceduto ad indagarlo in stato di libertà per il reato di oltraggio a P.U.
In ultimo, i titolari dello stabilimento balneare e del locale ristorazione, sono stati diffidati formalmente dal tenere la prevista serata danzate e ciò, come detto, per mancanza delle previste autorizzazioni e a tutela dell’incolumità pubblica.