PALERMO- Infuocata conferenza stampa del presidente Crocetta. Ne abbiamo dato conto nella diretta politica della giornata. Riprendiamo qui le affermazioni più importanti. “Non mi dimetto – ha esordito così il presidente della Regione -. Quando sono arrivato, il commissariamento era praticamente automatico. Dire che non si sono fatte riforme in una Regione che ha coperto tre miliardi di buco di bilancio e ha fatto un miliardo e mezzo di spesa strutturale, è incredibile. C’è un golpe strisciante che vuole scaricare su questo governo il peso del passato. Vogliono una riforma elettorale, col doppio voto di genere? O il voto confermativo per il presidente della Regione? Basta col voto di trascinamento. Così peseremo il vero consenso di ciascuno. Facciamolo subito”.
“Cos’è che non avremmo fatto? – ha aggiunto Crocetta -. Abbiamo fatto grandi cose sulla Formazione, compreso il Piano giovani, abbiamo istituito le Zone franche urbane, una legge sulle incompatibilità che non ha precedenti. Certo, dobbiamo darci una tabella di marcia. Presenteremo un emendamento sugli stipendi dei burocrati: non potranno superare i 150 mila euro. Riguarderà pure i manager dell’Asp, dirigenti delle partecipate, riguarderà tutti. Prevediamo anche un taglio di 25 milioni dell’Ars ogni anno. E proponiamo anche l’allineamento degli stipendi dell’Ars a quelli dell’amministrazione. Ce la faremo? Vedremo. Si tratterà comunque di un atto di igiene politica”.
Il governatore ha puntato il dito contro i suoi oppositori: “C’è qualcuno che gioca al commissariamento per poi, magari, candidarsi. Il mancato pagamento degli stipendi sono dovuti prima all’impugnativo del commissario dello Stato, poi al blocco dell’Ars sulla manovrina. Il mio partito? Faccio un nuovo appello all’unità. Spero ancora in una ricomposizione di un partito forte. Se il Pd avesse perso, la colpa sarebbe stata di Crocetta. Abbiamo vinto, e la colpa è di Crocetta. Che devo fare, suicidarmi?. C’è qualcuno che da anni gioca al commissariamento della Regione. Qualcuno che fa parte del sistema di potere di questa Regione. Quando dico di no alle gare centralizzate della Regione, che fa gola alle massonerie finanziarie, è chiaro che si innervosisce. In Sicilia, ma anche a Roma. Negli anni passati abbiamo dato soldi a Roma e a Milano e parte della politica siciliana è compiacente”.
La stoccata poi a Davide Faraone che con un’intervista molto esplicita ha messo in mora il governo: “Faraone dice che abbiamo perso tempo? Credo sia quantomeno disinformato. Abbiamo fatto moltissime cose, compreso il risanamento del bilancio della Regione. Gli pare poco? Per i miracoli ci stiamo attrezzando”.