PALERMO – La “scandalosa transumanza di deputati e politici” in atto in Sicilia rischia di finire in tribunale. Proprio all’Ars dei cambiacasacca, il Pds-Mpa convoca i giornalisti per denunciare il “mercato delle vacche insopportabile”, in corso in questi giorni di campagna elettorale. Gli autonomisti di Raffaele Lombardo puntano il dito contro Rosario Crocetta: “Sta facendo pressioni in tutti i gruppi parlamentari, compreso il nostro, con metodi classici e parametri di scambio che bisogna valutare con attenzione”., dice il coordinatore Rino Piscitello. Che ricostruisce la storia delle ultime settimane: “Il presidente Crocetta è entrato minoritario, eletto da poco più del 10 per cento dei siciliani, con 39 parlamentari e adesso ha una maggioranza. Questo perché, fin dall’inizio della legislatura, all’Ars è in corso una vera e propria transumanza, un mercato delle vacche che altera il risultato elettorale e falsa i rapporti di forza in assemblea e la campagna elettorale per le prossime elezioni politiche. si rischia di modificare il risultato delle elezioni in una regione chiave”. E proprio per il rischio che il voto di febbraio venga falsato, Piscitello, il capogruppo e il vice all’Ars, Roberto Di Mauro e Vincenzo Figuccia, annunciano un esposto alla Procura di Palermo.
“Palazzo d’Orleans – incalzano gli autonomisti – è diventato una sede di partito. Denunciamo le continue pressioni nei confronti dei gruppi di minoranza, tra cui il nostro, e auspichiamo che la procura apra delle indagini su questi fatti. Se non lo farà saremo noi ad andare in procura a chiedere di chiarire quali offerte sono state fatte perché i deputati di minoranza cambiassero casacca”.
Piscitello ha puntato il dito anche nei confronti di Beppe Lumia (Pd) “frequentatore assiduo di Palazzo d’Orleans, ormai trasformato, assieme Crocetta, in sede di partito”, e dell’ex ministro Totò Cardinale e il segretario del Pd Giuseppe Lupo “che stanno lavorando per creare un nuovo gruppo all’Ars in sostegno del governatore”. Il coordinatore del Pds ha fatto l’elenco dei deputati che transitati dall’opposizione alla maggioranza “con un repentino cambio di casacca”: “I primi sono stati Salvatore Lo Giudice e Nicola D’Agostino, seguiti da Riccardo Savona, Michele Cimino, Edy Tamajo, Pippo Gianni”. Poi “ci cono stati i passaggi dall’interno della stessa maggioranza, come Marco Forzese e Nello Dipasquale”. “Crocetta ci risulta che stia trattando con altri tre parlamentai”. Tra cui, secondo boatos di Palazzo ci sarebbero Giuseppe Picciolo e, ipotizza oggi l’Ansa, anche Giuseppe Federico, entrambi del gruppo Pds-Mpa. Piscitello in conferenza stampa non fa nomi, e lo rimarca più tardi in un comunicato stampa, in cui sottolinea: “Volutamente non è stato fatto alcun nome di parlamentare in trattativa con altri schieramenti”
‘E’ come se alla Camera d’un tratto 80 deputati dall’opposizione passino alla maggioranza”, ha affermato Piscitello, che lega “i cambi di casacca a scambi e promesse fatti da Crocetta”. “Dov’è la rivoluzione? Se a Ragusa dopo le dimissioni del sindaco, Crocetta non procede con le nomine di sua competenza significa che l’amministrazione passa nelle mani del vice sindaco, che notoriamente è uomo di Pippo Gianni”, propone come esempio Piscitello, “sono meccanismi vecchi rivestiti di nuovo”.
Un attacco durissimo è arrivato anche sul fronte delle rotazioni in massa che, dopo l’assessorato alla Formazione, riguarderanno anche quello all’Ambiente e al Territorio. Figuccia ricorda che “a Gela, al momento della presentazione delle liste per Camera e Senato, Crocetta ebbe a dire che per sbloccare le pratiche all’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente bisognava pagare e disse che ‘di soldi ce ne volevano. Ora io chiedo a Crocetta che faccia i nomi. Perché se questo non è, due sono le strade: o l’atteggiamento è omertoso e quindi collude oppure Crocetta sta facendo mera strumentalizzazione. Lui deve fare i nomi ed è chiaro che in questo momento stiamo vivendo una condizione di abuso d’ufficio perché le rotazioni non si fanno con i comunicati stampa ma attraverso le procedure e gli atti amministrativi. Una volta individuato il dipendente corrotto, quello va non soltanto condannato ma licenziato”.
Una polemica durissima, quella sollevata dall’Mpa, che sa quasi di contrappasso dantesco. Nella precedente legislatura, fu proprio Lombardo a essere ripetutamente accusato dai suoi oppositori dei comportamenti che oggi il suo partito rinfaccia al suo successore. Il trasformismo all’Ars nella precedente legislatura toccò livelli monstre con oltre trenta deputati su novanta che cambiarono gruppo. Ma gli albori di questa sedicesima legislatura promettono ancora peggio, con una decina di salti della quaglia in meno di due mesi. Uno spettacolo certo non edificante che adesso rischia di finire in tribunale.
(Ha collaborato Gaspare Ingargiola)