Crocetta: "Il dialogo con Delrio? | Abbiamo parlato di sviluppo" - Live Sicilia

Crocetta: “Il dialogo con Delrio? | Abbiamo parlato di sviluppo”

Il governatore siciliano Rosario Crocetta

Il presidente solidarizza con i lavoratori Almaviva che protestano all'esterno della ex fabbrica Sandron. Definisce "una follia" la mozione di censura per l'assessore alla Sanità Borsellino. E sull'antimafia omertosa bacchettata da Faraone dice che...

Il governatore alla Leopolda siciliana del Pd
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PALERMO – Manda la sua solidarietà ai lavoratori di Almaviva, pur essendo convinto che del tema dovrebbe occuparsi l’Europa. A margine della Leopolda siciliana, Rosario Crocetta precisa che quella di Almaviva “è una storia nazionale, quella legata al fatto che le grandi aziende stanno delocalizzando all’estero, dove il costo del lavoro è minore. Su questo penso che dovrebbe intervenire l’Europa. È assurdo – aggiunge Crocetta – è andata così anche con la Fiat. Quando la casa automobilistica decise di andare in Polonia, non lo fece perché Termini Imerese andava male, lo fece perché in Polonia un operaio costa 300 euro. Io credo che anche le riforme che si stanno avviando sul piano del lavoro in Italia probabilmente potranno contribuire a tutto questo. Io incontrerò i lavoratori di Almaviva per capire come il governo regionale potrà aiutarli, però capite bene che qui ci sono degli imprenditori che giocano un ruolo alcune volte irresponsabile”.

Al sottosegretario Faraone che aveva parlato nel suo intervento di “antimafia omertosa” Crocetta risponde che “non fa l’antimafia di comodo chi ci mette la faccia e fa pubbliche denunce. Chi amministra ha l’obbligo di farlo, altrimenti commette un reato. Abbiamo recuperato i soldi per i giovani e per la sanità togliendoli ai corrotti”.

Polemiche coi sindacati? “Con loro cerco un confronto leale, non voglio nessuno scontro con loro, anzi mi rammarico che oggi non siano qui stamattina. Noi dobbiamo pensare a uno sviluppo della Sicilia partendo anche dal confronto sociale, perché io vorrei cominciare a dare dei dati, dal 2007 al 2012 la Sicilia ha perso il 13% del Pil. Solo nel 2014 c’è non solo una stabilizzazione del Pil, ma un segnale di qualche decimale che va in positivo e addirittura gli osservatori economici ci dicono che il 2015 prevedono una crescita dell’1,5%”.

Secondo Crocetta, però, bisogna “guardare soprattutto a un incremento dei livelli occupazionali, per questo abbiamo bisogno di una finanziaria di maggiore rigore contro la corruzione e gli sprechi, che dall’altro lato segni i passi per lo sviluppo. Perché fare rigore senza sviluppo significa fare una politica recessiva. E siccome noi abbiamo cominciato a utilizzare bene i fondi europei, abbiamo cominciato a sbloccare gli investimenti, allora vediamo come accelerare la spesa pubblica e come favorire gli investimenti privati. Questo è il grosso tema di questa finanziaria, partendo dal presupposto che si collabora tutti insieme, che ognuno deve fare la sua parte. Voglio una legge sullo sviluppo, che sia una sorta di Sblocca Sicilia, che acceleri la spesa pubblica e gli investimenti privati”.

Della bufera che nelle ultime settimane si è abbattuta sulla sanità siciliana, Crocetta ammette di aver discusso col sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio. “La Sanità in Sicilia – ha precisato – fino al 2012 si è assestata su un livello completamente inadeguato di assistenza, mentre dal 2013 siamo rientrati negli indici nazionali attraverso gli sforzi che stiamo facendo e che dobbiamo ancora fare, tenendo presente che un intero sistema non si cambia con la bacchetta magica, ma ha bisogno di tempo e di azioni. Con Delrio inoltre abbiamo parlato più di sviluppo che di conti. Abbiamo l’obbligo di mettere a posto i conti ma se un governo si riduce solo a questo servirebbero dei ragionieri”. La mozione di censura a Lucia Borsellino? Una follia, secondo Crocetta. “Un orrore – ha detto – delle vecchie classi dirigenti che hanno gestito gli affari della sanità e che vorrebbero continuare a farne, mentre con noi non se ne fanno più”. “Sull’Ismett siamo pronti a firmare la convenzione. Il tema è come continuare i rapporti con la società americana, questo non dipende noi, serve un provvedimento legislativo nazionale”.

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