Crocetta e "l'amico" Ingroia: | "Non so se regge politicamente" - Live Sicilia

Crocetta e “l’amico” Ingroia: | “Non so se regge politicamente”

Il presidente della Regione, Rosario Crocetta

Il governatore parla anche dei tagli alla spesa regionale: "Non escludo che si possa arrivare al contratto di solidarietà nell'ente pubblico". Sui 21 giornalisti dell'ufficio stampa licenziati: "Erano inutili replicazioni. Ora ho bisogno di un ufficio stampa di 5-7 giornalisti al massimo, con compiti diversi. E poi faremo il concorso".

Intervista a Il Fatto Quotidiano
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PALERMO – “Abbiamo ridotto tutti gli straordinari e non escludo anche che si possa arrivare al contratto di solidarietà nell’ente pubblico: piuttosto che licenziare stringiamoci un po’ tutti”. Intervistato da Il Fatto Quotidiano, il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, affronta il tema dei tagli da applicare alla voce uscite  del bilancio regionale. Il governatore esclude il rischio default (“ho già fatto una manovra da 12 miliardi”) e sui precari chiarisce: “Nessuna stabilizzazione”. Tra i tagli annunciati anche quello delle società partecipate in liquidaizone: “Le tagliamo entro febbraio, dalle partecipate arriverà un miliardo di risparmio”.  Poi sul licenziamento dei 21 giornalisti dell’ufficio stampa di Palazzo d’Orleans: “Erano inutili replicazioni, a che servono 21 capiredattori? Ora ho bisogno di un ufficio stampa di 5-7 giornalisti al massimo, con compiti diversi. E poi faremo il concorso”.

Tra i dirigenti legati alla Regione c’è anche Francesco Maiolini, presidente dell’Irfis, indagato per usura e intercettato al telefono con il procuratore di Palermo, Francesco Messineo: “Siamo ancora al nulla dal punto di vista giudiziario – risponde Crocetta alla domanda sulla conferma di Maiolini al vertice di Irfis -, intervenire sarebbe un eccesso. E’ una vicenda che riguarda magistrati e che va trattata con una certa delicatezza”. Crocetta difende anche l’assessore Patrizia Valenti, assessore agli Enti locali rinviata a giudizio per abuso d’ufficio: “Era presidente al consorzio autostrade, un inferno su cui vogliamo fare pulizia. Ha ricevuto apprezzamenti e minacce molto serie, di cui non posso parlare, che ha denunciato agli organi competenti. Che una persona possa sbagliare su un provvedimento amministrativo ci sta. Vicina a Cuffaro, come Cartabellotta e la Bonafede? Sono dirigenti regionali – risponde il governatore -, i burocrati sono vicini a tutti i governi. Il problema è che bisogna decuffarizzare la Sicilia e oggi c’è l’alternativa”.

Crocetta, che commenta la discesa in campo dell’ex pm Antonio Ingroia (“E’ un amico mio carissimo, lo stimo come magistrato, non so se politicamente regge”), affronta infine due particolari temi di politica regionale: l’accordo all’Ars con il Movimento 5 Stelle e il suo movimento ‘Il Megafono’: contro i grillini “c’era un patto ad escludendum – sostiene il governatore -. Mi sento onorato di essermi battuto per la dignità di una forza politica. L’obiettivo è un ponte tra la sinistra del Pd e le altre forze. Il mio movimento – conclude – parte dal basso ma ha già radici in Toscana e Lombardia. Sarà un movimento nazionale”.


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