Crocetta agli stati generali:| Nel Pd presenze imbarazzanti" - Live Sicilia

Crocetta agli stati generali:| Nel Pd presenze imbarazzanti”

Il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti

di CHIARA BILLITTERI Esponenti, sindaci e dirigenti democratici si sono riuniti all'hotel San Paolo Palace di Palermo per gli stati generali del Pd. Presente il governatore Crocetta che spara a zero su alcuni presenti in sala: "Vedo qualche presenza imbarazzante denunciata per truffa. Qualcun altro è stato anche in carcere. O me o loro". Pressing del segretario Raciti sui nuovi nomi in giunta, il governatore: "Non mi sono mai opposto".

stati generali del pd
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5 min di lettura

PALERMO – L’ultima direzione regionale del Pd aveva dato il via alla nuova fase dei rapporti tra governo regionale e partito, oggi, con gli Stati generali “convocati” dal segretario Fausto Raciti, i giochi sono ufficialmente aperti. E se da un lato, sul versante rimpasto, sembra che il governatore e il giovane segretario abbiano ritrovato quasi una sintonia, Crocetta non si risparmia gli attacchi. E nell’hotel palermitano che ha ospita i democratici, si scaglia pesantemente su alcuni presenti in sala

“Qui dentro c’è qualcuno che non dovrebbe esserci – dice il governatore alla platea che lo ascolta –  e se vogliamo che cambi qualcosa, la politica prima di tutto deve riformare se stessa”. Nessun riferimento esplicito, ma sembra che il governatore si riferisca a un faccendiere gelese, arrestato per truffa nei mesi scorsi e oggi militante vicino a un deputato regionale democratico, e al sindaco di un piccolo comune coinvolto in guai giudiziari. “Vedo qualche presenza imbarazzante – continua il presidente della Regione – , come quella di qualcuno che è stato denunciato per truffa. Qualcun altro è dato anche in carcere. Affronterò la questione con Raciti, per persone come queste dovrebbe intervenire il partito, non ci sono mediazioni su questo. O me o loro”.

Ma il grande tema che catalizza la discussione è, ancora una volta, quello del rimpasto. In campo solo le proposte, almeno per ora, e – come li chiama Raciti – i “contenuti”. Ma nel frattempo si preparano i nomi: la nuova delegazione del Pd in giunta verrà discussa dopo l’approvazione della manovra-ter in aula, e stavolta è pronto anche il presidente della Regione. “Rimpasto? Non sono fra coloro che cominciano la propria giornata analizzando la situazione politica – dice arrivato all’incontro –  e il Pd non mi ha ancora fatto nomi. Ma dopo la manovra ne parleremo faccia a faccia, come si fa in un partito serio. Io sono sempre stato disponibile e non metto alcun paletto. Certo, c’è la questione dei deputati ed ex deputati che non voglio in giunta, ma quello è un accordo politico fatto prima delle elezioni e che tutti avevano sottoscritto. Io voglio tutto il partito unito, Raciti dice che vogliono ridiscutere la delegazione del Pd in giunta ma non significa che cambieranno tutti i loro assessori. Azzerare tutta la delegazione sarebbe un errore, innescherebbe una reazione a catena”.

Con Raciti, insomma, c’è quasi sintonia. Per il segretario del Pd, infatti, i nomi non sono fondamentali. Non in questa fase, almeno, dove l’obiettivo è ritrovare l’unità. “Il tema della nuova delegazione del Pd in giunta verrà affrontato a brevissimo. Abbiamo fatto una direzione che ha dato un mandato – spiega Raciti – , la tappa di oggi comincia a rendere esecutivo una parte di quel mandato, cioè rendere esplicita la proposta del Pd.
Oggi parleremo di contenuti – ribadisce il segretario Pd – e non di nomi: quelli li faremo in seguito, ma è necessario che sia un gruppo in cui, a prescindere dalle correnti, si riconosca il Pd intero. Non nego che ci siano tante aree nel partito, ma la proposta deve essere collegiale. La questione delle correnti è stata affrontata dalla direzione regionale, ormai è un capitolo chiuso”.

Quello che invece preoccupa il governatore, adesso, è la manovra-ter. Lunedì partirà il voto sugli articoli in aula, ma bisognerà fare i conti con una pioggia di proposte di modifica. “I 700 emendamenti sono una follia – dice Crocetta – e si giustificano solo con il protagonismo individuale dei singoli, che non fa certo bene. Ogni parlamentare – continua il presidente della Regione – si deve rendere conto che bisogna passare dall’io al noi. La finanziaria la facciamo insieme. Non capisco come siamo arrivati a 700 emendamenti quando in commissione hanno votato tutti e solo i grillini si sono astenuti. Ma sono molto fiducioso : sulla mia maggioranza non ho dubbi, terrà. Ma secondo me la manovra si approverà con un appoggio trasversale”.

LE REAZIONI

Baldo Gucciardi, presidente del gruppo PD all’Ars, a proposito dell’iniziativa organizzata dal Partito Democratico della Sicilia che si è tenuta oggi a Palermo ha dichiarato:“Il Pd dimostra ancora una volta di essere un partito vero, nel quale ci possono essere opinioni differenti, ma che sa sempre organizzare momenti di confronto aperto e propositivo. Gli ‘stati generali del PD siciliano’ hanno rimesso al centro il confronto sul destino della Sicilia, a cominciare dalla necessità di rilanciare la nostra Autonomia attraverso una urgente ripresa del dibattito politico e parlamentare sulla stessa Autonomia e sulla riforma dello Statuto regionale”.

“Gli ‘stati generali’ convocati dal segretario Raciti hanno favorito un clima positivo. Il PD deve fare esattamente questo: dibattere apertamente sul futuro della Sicilia, che passa innanzitutto attraverso la nostra impalcatura istituzionale indicata dallo Statuto. Siamo il primo partito della coalizione di governo – conclude Gucciardi – abbiamo il diritto e il dovere di indicare un percorso”.

“Finalmente si dà il primato alle riforme per cambiare radicalmente la Sicilia. Sono le riforme il più grande collante tra il governo ed il Pd. Stamattina agli Stati generali del Partito democratico è emerso in tutti un approccio diverso, di dialogo e confronto vero. La legalità e lo sviluppo devono affermarsi pienamente per cambiare la Regione Siciliana nei settori dei rifiuti, nella gestione dell’acqua, nella formazione professionale, nella sanità, nei beni culturali, nella tutela del territorio e dell’ambiente”.

Lo dice il senatore Pd Giuseppe Lumia. “Il filo conduttore – aggiunge – deve essere ‘la Sicilia terra di produzione’ e per fare questo dobbiamo liberarci di quella Regione corrotta e collusa. Il presidente Crocetta sta portando avanti questa battaglia ed è pronto a costruire col Pd un cammino progettuale che, insieme a tutti gli alleati, può rispondere alle esigenze della Sicilia e dei siciliani”.


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