PALERMO- “Ora comprendiamo cosa intendeva il presidente della Regione quando, appena insediatosi, parlava di mancanza di fiducia negli addetti stampa della presidenza, confondendoli tra l’altro con la figura del portavoce: voleva affidare la comunicazione istituzionale della Regione a società e a consulenti, loro sì esterni, con ricche parcelle e senza controlli”. Lo dice il Cdr dell’ufficio stampa della Regione Sicilia. “Mentre da pochi giorni Crocetta – aggiunge – ha inviato delle note con le quali comunica la unilaterale ‘cessazione del rapporto di lavoro con i 21 giornalisti della Regione’, sulla cui validità sarà un magistrato a esprimersi, già partono, con tanto di carta intestata della Regione Siciliana, comunicati stampa di assessori della sua giunta predisposti da società private di comunicazione. Con tanti saluti non solo alla trasparenza e all’economicità, ma anche alla stessa legge 150 del 2000 che ha disciplinato l’informazione e la comunicazione istituzionale all’interno della pubblica amministrazione. Questa sì che è una rivoluzione”.
Dopo il licenziamento, i giornalisti di Palazzo d'Orleans accusano il presidente Crocetta: "Vuole dare la comunicazione in mano ai privati".
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