"Cronotipi" di Taravella | a Palazzo Belmonte Riso - Live Sicilia

“Cronotipi” di Taravella | a Palazzo Belmonte Riso

Li Vigni: "Prosegue l'attività di approfondimento sulla creatività contemporanea in Sicilia".

LA PERSONALE
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Nell’ambito della programmazione del Polo Museale Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo, negli spazi espositivi di Palazzo Belmonte Riso, è stata aperta al pubblico la mostra “Cronotipi” dell’artista Croce Taravella, realizzata in collaborazione con la Galleria Adalberto Catanzaro.

Questa personale al Museo Riso testimonia l’incessante impegno creativo dell’artista profuso nell’ultimo inedito ciclo dal titolo “Cronotipo”: una disseminazione di immagini che si scontrano e dialogano tra loro, simili ad un quark spaziale che, materializzandosi, forma un unico scenario armonico.

Dichiara Valeria Li Vigni, Direttrice del Polo Museale: “Questa mostra prosegue l’attività di approfondimento portata avanti dal Museo Riso sulla creatività contemporanea in Sicilia, con una particolare attenzione rivolta sia nei confronti dei giovani emergenti sia nei confronti delle personalità più affermate e riconosciute del panorama contemporaneo. Tra questi ultimi si colloca Croce Taravella, una delle più rappresentative voci artistiche siciliane. Artista di valenza internazionale, le cui opere sono state esposte in prestigiose mostre, dall’Europa alla Cina, nonché alle Biennali di Venezia d’Arte e di Architettura, Croce Taravella è in grado di stupirci costantemente per la sua capacità di innovare il proprio linguaggio artistico attraverso la continua sperimentazione delle tecniche e dei materiali utilizzati. Dal 2008 fa parte dell’Archivio SACS del Museo ed è presente con un suo lavoro in collezione permanente”.

Le opere esposte nelle sale del Piano nobile di Palazzo Belmonte Riso – oltre 20 tra tele e allumini di grande formato – evocheranno nello spettatore il ricordo nitido di città che, pur trasformate nel tempo, hanno lasciato un segno indelebile nella vita dell’artista.

La sfida per l’artista sta nel mettere insieme città diverse e lontane tra loro, nelle quali riconosce un carattere comune, sia esso elemento naturale o scenario di vita popolare, in grado comunque di tracciare l’idea del tempo trascorso e nascosto; uno stravagante contrasto che fa della sua opera un “unicum”, attraverso la trasfigurazione, la trasformazione, la colorazione e il graffiare in maniera ossessiva il supporto che diventerà opera.

L’impegno dell’artista, in questo nuovo ciclo pittorico, mira a sviluppare i trascorsi del proprio vivere contemporaneo sull’esagerazione dell’immagine degli scenari di riferimento, un excursus inedito di visioni che esemplificano l’evolversi esponenziale del suo pensiero, seguendo, in una pur ampia panoramica, un “fil rouge” rintracciabile e coerente nel lavoro di questi anni. In catalogo, un testo critico inedito di Sergio Risaliti, direttore del Museo del Novecento di Firenze.

 

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