CATANIA – Felice Giuffrè, ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico a Catania, è stato eletto membro laico del Consiglio superiore della magistratura da Camera e Senato riuniti in seduta comune.
L’elezione di Giuffrè, in quota Fratelli d’Italia, è avvenuta oggi con 420 voti, dopo che durante la seduta precedente, in cui erano stati eletti altri 9 membri del Csm tra cui la paternese Rosanna Natoli, il suo nome non era riuscito a superare la maggioranza dei tre quinti dell’aula.
Il commento
A commentare l’elezione è Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera: “Con l’elezione di Felice Giuffrè, uomo di grande caratura professionale e umana, il Parlamento completa la composizione laica del Csm. Dopo la solita campagna denigratoria alimentata da certa sinistra nei confronti di Giuseppe Valentino, che per senso di responsabilità ha preferito fare un passo indietro per evitare di inquinare le elezioni con spregiudicati spruzzi di fango nei suoi confronti, mi congratulo con il professor Giuffrè e con gli altri nove componenti che siederanno in seno al Csm. Sono sicuro che tutti adempiranno con doveroso senso di responsabilità al compito che il Parlamento in seduta comune gli ha assegnato”.
Il carrierismo ha mille sfaccettature!! Anche inventarsi impianti accusatori contro validi investigatori delle forze dell’ordine può essere interpretato come carrierismo. Mi dispiace ma non vedo eredi di Falcone e Borsellino!!!
… ed aggiungerei che ha perduto di credibilità…. con errori e schieramenti. Direi che segue il nulla politico
Vedo con piacere che ormai le pietre le lanciano tutti anche quelli che peccano.
Parole di DI MATTEO condivisibili ma occorre una profonda riforma della Magistratura che passi dalla separazione delle carriere e funzioni, divieto per i magistrati di rientrare da copertura di incarichi politici ecc.., responsabilità oggettiva, certeza nella chiusura dei processi
Ci mancava l’introduzione della improcedibilità dei reati compiuti contro la Pubblica Amministrazione, introdotta dalla riforma Cartabia, ad aggravare la degenerazione della Giustizia. Proprio mentre il Piano di rinascita Europeo, che vale ben 220 miliardi di euro, comincia il suo percorso decennale per ridurre le profonde disuguaglianze nei territori dell’Unione con l’occhio rivolto all’arroganza criminale e complicità politica.