Cuffaro, Renzi, De Luca e il centro di gravità sfuggente - Live Sicilia

Cuffaro, Renzi, De Luca e il centro di gravità sfuggente

Partita la rincorsa...
SEMAFORO RUSSO
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3 min di lettura

È davvero commovente, in Sicilia, questa ciclica e rituale corsa al cosiddetto “centro”, questa spasmodica ricerca del consenso “disorganizzato”, cioè quello d’opinione, insieme al recupero almeno di una quota dell’ormai immenso bacino degli astensionisti. Specialmente, se siamo vicini a una competizione importante come le elezioni europee. In particolare è commovente, quasi fino alle lacrime, il riferimento al voto d’opinione fatto da Matteo Renzi nei giorni scorsi a Terrasini dove si è svolta una kermesse giovanile di Italia Viva.

Sì, perché a giudicare dai sondaggi, a proposito di opinioni, non ci sembra di notare un affollamento intorno al partito dell’ex sindaco di Firenze, nonché ex premier ed ex segretario nazionale del Pd. Lui, addirittura, per le europee vuole lanciare una lista chiamata Centro, tanto per non confondere l’elettorato. Poi, però, ci sono altri personaggi politici siculi che si definiscono di centro e moderati, vedi il suadente Totò Cuffaro con la sua Dc, il silenzioso Raffaele Lombardo con il suo movimento autonomista e il rumoroso Cateno De Luca con “Sud chiama Nord”.

Non dimentichiamo la stessa Forza Italia attualmente, al di qua dello Stretto, nelle mani del presidente della Regione Renato Schifani. Su Livesicilia possiamo leggere le pungenti dichiarazioni di Cuffaro e De Luca indirizzate a Renzi che li stuzzica (li vedrebbe già alla corte di Schifani). Sostanzialmente gli ricordano che loro al confronto sono dei maestri di alchimia politica, di rimaneggiamenti, di poltiglie di sigle e simboli, di accordi fantasiosi e spesso vincenti. Soprattutto, gli ricordano che sono più affidabili in materia, e non possiamo non concordare.

In effetti, lo diciamo con un sorriso di simpatia, solo l’ingenuo Carlo Calenda poteva cadere nella trappola renziana, anche ubriachi e “picciriddi” avevano capito che l’alleanza tra Iv e Azione serviva a Renzi per eleggere deputati e senatori superando lo sbarramento incombente e chi si è visto si è visto. Cuffaro afferma che chi nel passato votava Dc adesso tornerà a farlo perché grazie a lui è ricomparsa la Dc. Francamente non si comprende su quali basi ci si possa porre sullo stesso piano di ciò che fu, nel bene e nel male, un grande partito di massa interclassista e con la medesima autorevolezza dei notabili democristiani della Prima Repubblica.

Su De Luca meglio sorvolare, non si comprende bene cosa voglia, forse provocare parecchio fracasso. Lo abbiamo lasciato al telefono con il sindaco di Benevento Clemente Mastella, un altro centrista doc con una carriera politica spumeggiante, uno dei più intelligenti trasformisti della storia repubblicana impegnato in assurde resurrezioni tipo la Margherita (ve la ricordate?). In realtà, in Italia, in Sicilia, chi straparla di “centro” e di moderati ha il solo scopo di avere le mani libere per giocare la partita (oggi le europee, domani le nazionali, le regionali o le amministrative) nel modo più conveniente possibile, conveniente non in favore della collettività ma di se stesso e dei seguaci stretti.

Infine, gli appelli a chi negli ultimi anni si è astenuto stanco e sfiduciato non sono commoventi, sono strazianti. Vorrei sapere perché il cittadino astensionista dovrebbe cambiare idea quando a chiederglielo sono vecchi lupi di mare della vecchia politica e i responsabili, con altri, per carità, del nostro estremo sottosviluppo e della degenerazione della politica. In una parola, i colpevoli del suo astenersi.

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