Cuffaro: "Sanità, chi vince la partita delle nomine. Io ho perso..."

Cuffaro: “Sanità, chi vince la partita delle nomine. Io ho perso…”

"Schifani? Lo vedrei bene per un secondo mandato"

“Non mi sono occupato di nomine. Ho fatto il nonno e sono stato molto impegnato a casa”.

Ora, ma chi ci può credere che Totò Cuffaro, segretario della Democrazia Cristiana, abituato a giocare tutte le partite politiche, si sia disinteressato della nuova infornata di direttori della sanità siciliana? Ma lui giura che è così. Riproviamo.

Segretario, scusi, viene un po’ difficile…
“Ma è vero. Mi sono astenuto. Per tre motivi”.

Uno.
“C’era troppa confusione e non volevo aumentarla”.

Due.
“C’era un elenco: tutte persone che conosco e con cui non ho problemi a parlare”.

Tre.
“La vera scelta politica è stata sui manager, non ora”.

Lei, in quel caso, aveva proposto il sorteggio, giusto?
“Sì, sarebbe stata una bella idea per evitare ogni sospetto di lottizzazione. La politica non deve lottizzare, ma consigliare”.

Allora ha visto che la politica c’entra sempre?
“Certo che c’entra, solo che deve esserci nel modo corretto: suggerire i migliori. Io stesso, in questa occasione…”.

Beccato! Non ha fatto solo il nonno.
“… mi sono limitato a dare qualche consiglio su bravi professionisti, rispettando sempre l’autonomia del direttore generale”.

E l’hanno accontentata?
“Sicuramente per il nuovo direttore amministrativo dell’ospedale Civico mi hanno ascoltato”.

Quindi lei è stato soltanto un consigliere?
“Leggo che tutti i giornali mi attribuiscono un intenso lavorio sulle nomine. Semplicemente, non è così. Lo prendo come un segno di stima, un credito eccessivo. Spero, tuttavia, che chi non ha seguito i miei consigli non abbia sbagliato”.

Sintetizzando: chi ha vinto, secondo lei?
“Forza Italia, Fratelli d’Italia e la Lega. Io vengo considerato un vincente, anche se non lo sono. Come Raffaele Lombardo, in questa vicenda, ho perso. Perché non c’ero”.

Un perdente, dunque?
“Zero quasi dappertutto. Solo a Palermo qualcuno mi ha ascoltato…”.

Forza Italia è una realtà a vari strati. Chi ha giocato la partita delle nomine con successo, in quel campo?
“Posso dire chi, come me, non se n’è occupato. Il presidente Schifani ha fissato un principio generale, si è disinteressato delle singole situazioni. Lui sostiene un’idea che condivido: si devono raggiungere risultati, chi sbaglia va a casa”.

Lei vedrebbe un secondo mandato dell’attuale presidente della Regione?
“Gli sono amico. Ma, a prescindere da questo, sì. Sta lavorando bene”.

Totò Cuffaro che programmi ha per il futuro prossimo?
“Prepareremo la Festa dell’Amicizia, per la terza settimana di ottobre. Stiamo organizzando il congresso delle donne Dc, un evento importantissimo che già conta molte adesioni. E proseguo la battaglia civile sul carcere. Sa cosa scrisse Oscar Wilde?”.

Beh, ha scritto tanto…
“’Dove dimora il dolore, il suolo è sacro’. Così, scrisse. Io, umilmente, aggiungo: per tutti noi deve essere sacro il suolo delle celle che custodiscono dolore e speranza. Chi ha sbagliato merita rispetto”.


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