Dai Fondi europei agli sportellisti | Gli emendamenti last minute - Live Sicilia

Dai Fondi europei agli sportellisti | Gli emendamenti last minute

Molti aggiuntivi sono stati stralciati, ma alcuni sono stati giudicati "di importanza straordinaria".

PALERMO – “Emendamenti di importanza straordinaria”. Così li ha definiti il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè quando li ha salvati dalla scure che ha fatto saltare gran parte degli emendamenti aggiuntivi al Collegato. L’Aula si stava incartando, le opposizioni stavano per mandare all’aria “il clima di collaborazione”, Miccichè voleva portare a casa il risultato – il ddl Stralcio dopo due mesi di stallo approvato in un solo pomeriggio – e così, trovato l’accordo di tutti i capigruppo, ecco che tre emendamenti si salvano dalla scure: la salvaguardia dei lavoratori interinali della Sas, gli ex sportellisti e il personale precario dei Comuni in dissesto. E poco prima, era arrivata anche la riscrittura della norma sui “progetti incagliati” che permette a molti beneficiari di Fondi europei di ricevere le somme già certificate.

A richiamare l’attenzione dell’Aula sulla necessità di recuperare alcuni emendamenti aggiuntivi è stato il presidente del gruppo di Forza Italia Giuseppe Milazzo: “Se non approviamo questa norma sul personale precario dei comuni in dissesto, per estendere le disposizioni dal 2016 al 2017, li abbiamo mandati tutti a casa. È una norma che tutti i capigruppo e tutti i componenti dei gruppi hanno chiesto. Non si può buttare a mare un essere umano. Se l’Aula vuole stralciarli, io chiedo la cortesia di rivalerci sulla volontà d’Aula, non sulla mia volontà. Io avevo il dovere di farlo registrare, ora ognuno di noi si assuma la responsabilità”. E così, di fronte a questa richiesta, Miccichè ha sospeso la seduta e ha convocato la Capigruppo. Al rientro erano tre gli emendamenti “salvi”. “Se non ci fosse stato questo accordo nella Conferenza dei Capigruppo non li avrei fatti votare”, ha spiegato il presidente dell’Ars. Tutti e tre sono stati votati e approvati.

Oltre all’emendamento sul personale precario dei comuni in dissesto, che estende le disposizioni che lo mette al riparo dal licenziamento, ha passato l’esame di Sala d’Ercole anche quello sulla salvaguardia degli interinali della Sas. Una battaglia che già molti deputati si erano intestati ma che è diventata ancora più urgente dopo la protesta di uno di questi lavoratori che proprio ieri è salito sul cornicione del loggiato di Palazzo dei Normanni, minacciando di buttarsi. Un primo emendamento presentato da Marianna Caronia, poi appoggiato da molti deputati regionali e da tutti i capigruppo, è stato riscritto e ripresentato dopo un incontro pomeridiano tra il presidente Miccichè, il governatore Musumeci e alcuni assessori, per garantire il mantenimento del rapporto di lavoro in essere di questi precari, in attesa del pronunciamento definitivo della sentenza della Cassazione sui contenziosi in corso. “Una norma di buon senso – dice Caronia – anche perché questi lavoratori sono realmente utili alla società e agli enti presso cui sono impiegati”. Oggi l’Assemblea dei soci ha preso atto della norma votata a Palazzo dei Normanni e ha sospeso le procedure di licenziamento.

L’ultimo emendamento aggiuntivo approvato riguarda invece gli ex sportellisti della Formazione professionale, alcuni dei quali stavano protestando in piazza Indipendenza con uno sciopero della fame a oltranza. Sciopero che è stato interrotto dopo l’approvazione dell’emendamento. Il testo prevede che, entro 180 giorni, il governo predisponga un piano per reimpiegarli, “nel rispetto delle procedure di selezione pubblica, nonché all’utilizzo di detto personale nell’ambito dello svantaggio, nei vari settori dell’amministrazione e negli enti locali”, nei centri per l’impiego per il potenziamento dei servizi per le politiche attive del lavoro. “La notizia dell’approvazione dell’emendamento – ha raccontato il parlamentare dell’Udc Vincenzo Figuccia, che da anni segue le vicende di questi lavoratori – è stata accolta con gioia. Ovviamente il nostro impegno non finisce qui e continueremo a vigilare affinché la norma venga applicata”.

In extremis è stato approvato anche il comma 2 di un altro emendamento del governo che permette di sbloccare i cosiddetti “progetti incagliati”. “Questa norma – spiega l’assessore per le Attività produttive Mimmo Turano – ci permette di non far scontare le colpe di enti intermedi agli imprenditori che hanno certificato nei tempi previsti dalla legge le spese per l’utilizzo dei fondi europei 2017-2013″. I beneficiari, penalizzati per motivi non dipendenti dalla loro volontà e che addirittura hanno dovuto indebitarsi per rispettare i termini previsti dal regolamento, reclamano il pagamento dovuto e questo avrebbe potuto costituire un futuro debito fuori bilancio per le casse della Regione. L’importo complessivo ancora da erogare è di circa 25 milioni di euro e la norma consente di attingere, “previa delibera Cipe, alle risorse non utilizzate dei fondi Pac 2014.-2020”.

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