Decisione rinviata per il senatore del Pdl Antonio D’Alì, accusato di concorso in associazione mafiosa. Il processo, che si svolge davanti al gup Gianluca Francolini, è stato aggiornato al 28 febbraio. I pubblici ministeri Paolo Guido, Carlo Marzella e Andrea Tarondo hanno depositato un’informativa inedita del 2008, denominata mafia e appalti 3 e redatta dalla squadra mobile di Trapani. Nelle carte viene ricostruita la capacità di condizionare l’aggiudicazione di appalti pubblici di alcuni imprenditori considerati vicini a D’Ali.
Tra questi, Nino Birrittella, che ha iniziato a collaborare con gli investigatori, e Tommaso Coppola, in carcere per mafia. A D’Alì, ex sottosegretario all’Interno e presidente della commissione Ambiente del Senato, i magistrati contestano di “avere messo a disposizione di Cosa nostra le proprie risorse economiche e successivamente il proprio ruolo istituzionale di senatore e di sottosegretario e di avere intrattenuto fin dai primi anni ’90, anche ai fini della ricerca del sostegno elettorale, rapporti diretti o mediati con esponenti di spicco della mafia come il superlatitante Matteo Messina Denaro e il boss Vincenzo Virga”. Per due volte la stessa procura ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta, respinta dal gip.