Dall’Etna allo Jonio: “Noi cuore del | Mediterraneo, serve crederci”
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Dall’Etna allo Jonio: “Noi cuore del | Mediterraneo, serve crederci”


Produttori e commercianti, assieme ai Gal Etna ed Etna-Alcantara ed al Gruppo d’azione costiera etnea, per due settimane alla fiera mondiale del cibo. In vetrina, c’è la cultura etnea. Ed i visitatori stanno apprezzando.

La sfida Expo
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MILANO. C’è chi passa, dà uno sguardo prima sommario e poi convinto. Assaggia e infine chiede: “Ma avete davvero tutte queste cose in Sicilia?”. L’eccellenza dell’Etna e della riviera jonica si fa spazio all’Expo milanese. O, perlomeno, ci prova. Spintona con i colossi degli stati esteri migrati nel Belpaese con l’obiettivo di conquistarlo. Due settimane intense quelle che si concluderanno domenica 19 luglio. Due settimane vissute sul filo del rasoio perché i Gal dell’Etna, dell’Etna-Alcantara e del Gruppo d’azione costiera della riviera etnea non si sono sottratti alla sfida: i produttori e i commercianti della provincia in queste torride giornate lombarde hanno fatto conoscere i vini, le confetture, i formaggi, le pietanze, il mare e tutto ciò che è collegato al territorio che dalla Montagna porta allo Jonio. Accade al Cluster del Bio-Mediterraneo dell’Expo che nel fine settimana ha fatto registrare il massimo di visite finora registrate.

“Ma mi permetto di dire che abbiamo fatto anche qualcosina in più – spiega il presidente del Gal Alcantara-Etna, Cettino Bellia -: abbiamo lanciato una cooperazione con tutti i rappresentanti degli Stati che vivono all’interno di questa grande piazza che si chiama Mare Mediterraneo, dove noi siamo al centro e ne siamo il cuore. L’Etna ed il mare sono il nostro marchio: qui a Milano, migliaia di persone, in questi giorni della nostra presenza, ci invitano a saperne ancora di più dei prodotti nostrani. E noi dobbiamo crederci”.

Nel frattempo, dunque, i produttori ed i commercianti provano a stringere accordi commerciali anche fuori dai confini nazionali: “Quindici giorni ricchi di una galassia di eventi – interviene il componente del Gac ed assessore di Riposto, Antonio Di Giovanni – che hanno avuto come protagonisti le eccellenze eno-gastroniche dei territori etnei. La partecipazione di questi giorni ci ha restituito tanti messaggi positivi sulla nostra presenza al cluster bio-mediterraneo che cresce di giorno in giorno”.

Una provincia di Catania che ha esportato anche cultura con gli spettacoli, tra gli altri, delle associazioni Fantasticheria del museo la Casa del Nespolo, Area Sud, Margherita e Riccardo Francaviglia, Fabula Sicula, Sicularagonensia. “E’ stato un passo importante quello mosso finora – racconta Pippo Glorioso, presidente del Gal Etna -: ora il nostro vulcano deve diventare un marchio universale nel nome dei nostri prodotti e delle nostre enormi potenzialità”.

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