PALERMO – Dati ballerini che non corrispondono fra Regione e Comune, lettere, messaggi e alla fine Palermo da oggi è zona rossa. Sono stati tre giorni convulsi quelli che hanno preceduto l’entrata in vigore delle restrizioni dalla mezzanotte di ieri.
La sera di sabato 3 aprile Leoluca Orlando ha sul tavolo il report elaborato dall’Ufficio statistica del Comune sulla base dei dati trasmessi dalla Regione. Si viene da giorni frenetici in cui l’inchiesta della Procura di Trapani ha minato la credibilità dei dati forniti dalla Regione.
In città e provincia a Palazzo delle Aquile risultano 251 contagi per 100.000 abitanti, dunque si è superata la soglia di allarme di 250. Il sindaco scrive al ministro della Salute Roberto Speranza e al presidente della Regione Nello Musumeci. Vuole indicazioni su cosa intendono fare. Non riceve risposta e ci riprova, inviando di nuovo la lettera ma stavolta via WhatsApp.
A contattarlo è Daniela Faraoni, manager del’Azienda sanitaria provinciale di Palermo, da cui Orlando verrebbe a sapere che i dati su cui il Comune ha basato il suo report (frutto di una semplice divisione fra contagiati e numero di abitanti) devono ancora essere validati. E bisogna pure tenere conto che il distretto di Palermo include i contagi rilevati a Linosa, Lampedusa e a bordo delle navi quarantena che accolgono i migranti.
Si tratta delle stesse notizie che Orlando apprende domenica mattina alla Fiera del Mediterraneo dal commissario per l’emergenza Renato Costa. I dati validati (resta da capire perché se non sono validati vengano lo stesso trasmessi al Comune) sarebbero arrivati nel pomeriggio. Ed invece i dati non arrivano.
Domenica 4 aprile Orlando mette per iscritto le sue preoccupazioni. All’indomani, 5 aprile, il commissario Costa e il dirigente generale dell’assessorato regionale alla Salute Mario La Rocca scrivono a Orlando e per conoscenza a Musumeci, al ministro Speranza, al prefetto Forlani e a Faraoni.
Nella nota parlano di “condivisibili preoccupazioni in merito al trend in aumento del numero di contagi sul territorio del comune di Palermo”. Precisano che “allo stato attuale la tendenza del dato è preoccupante ed in avvicinamento ai valori soglia intercettati dal Comune”, ma assicurano “che il dato in nostro possesso, estratto dal sistema di sorveglianza dell’Istituto superiore di sanità, risulta essere ancora inferiore al valore soglia di 250 per 100 mila abitanti e nello specifico ad oggi a 209”.
Comune e Regione, dunque, hanno dato diversi. Nella nota, però, Costa e La Rocca aggiungono che le preoccupazioni del sindaco “sono assolutamente coerenti con una aumentata pressione in termini di accessi presso i nosocomi che insistono sul territorio di riferimento nonché con le segnalazioni effettuate dai medici di medicina generale, pediatri e dal Dipartimento di prevenzione, con le prese in carico di pazienti Covid positivi alle Usca che vedono un incremento dal 40 al 85% negli ultimi 30 giorni”.
Ed ancora: “Se la pendenza dovesse confermarsi come prevedibile sulla scorta e l’esperienza riscontrata durante il periodo delle precedenti festività e sulla base dei dati in nostro possesso riferiti all’osservazione privilegiate del drive-in alla fiera del Mediterraneo è verosimile che si possa raggiungere il valore soglia di cui sopra nelle prossime giornate”.
La conclusione è che “si ritiene condivisibile la sua proposta di misure restrittive anche in anticipo rispetto al raggiungimento del valore soglia al fine di contenere il più possibile il diffondersi dell’epidemia”.
Dichiarazioni in linea con quelle rese da Musumeci la stessa sera del 5 aprile: “Abbiamo registrato negli ultimi giorni un aumento dei contagi nella città di Palermo, con una conseguente crescente pressione sui reparti di terapia intensiva. I parametri per dichiarare la ‘zona rossa’ non sono stati ancora raggiunti ma non escluderei, nella giornata di domani, l’adozione del provvedimento, d’intesa con il sindaco, quale utile misura preventiva per evitare il picco dei positivi al Covid”.
Ieri mattina giungono al Comune i dati dal Commissario straordinario, i quali certificano che dal 3 al 5 aprile si è passati a 251 a 275 casi per 100.000 abitanti.
Si tratta di dati che, però, vengono ancora una volta definiti provvisori in attesa del report settimanale che la Regione prepara e invia il giovedì di ogni settimana.
Da qui la scelta di chiedere e dichiarare la zona rossa con un compromesso: semi lockdown con scuole aperte e durata di una settimana. Domani, giovedì, quando ci sarà il report “esaustivo” tutto sarà più chiaro. Almeno si spera. E lo sperano soprattutto i commercianti costretti ad una nuova chiusura.