Dati Covid Italia, un italiano su 4 ha preso il virus - Live Sicilia

Dati Covid Italia, un italiano su 4 ha preso il virus

I dati giornalieri; Rasi: non sono numeri per dire addio alla mascherina al chiuso
LA PANDEMIA
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PALERMO – Sono 66.535 i nuovi contagi da Covid nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 69.596. Le vittime sono invece 144, poco meno rispetto alle 150 di ieri. Le persone attualmente positive al Covid sono 1.249.607, 3.449 in meno nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. In totale sono 15.173.707 gli italiani contagiati dall’inizio della pandemia, quasi un italiano su 4. I morti salgono a 160.546. I dimessi e i guariti sono 13.763.554, con un incremento di 70.946 rispetto a ieri.

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I tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore sono 442.029. Ieri erano stati 469.803. Il tasso di positività è al 15%, in lieve aumento rispetto al 14,8% di ieri. Sono 462 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 9 in meno di ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 52. I ricoverati nei reparti ordinari sono 10.102, ovvero 24 in più rispetto a ieri.

Rasi: con questi dati sbagliato pensare all’addio alle mascherine al chiuso

L’ipotesi di togliere la mascherina al chiuso a partire da maggio “era stata fatta in un momento in cui i contagi di Covid-19 stavano scendendo, ma con il trend attuale di 60-70.000 nuovi casi al giorno, non ha senso toglierla. Ne potremo fare a meno solo nel momento in cui vedremo un calo sostanziale dei casi”. Lo ha detto all’ANSA Guido Rasi, già direttore esecutivo dell’Agenzia europea dei medicinali, a margine del 14/mo Forum Pharma organizzato a Roma dalla Società Italiana di Farmacologia (Sif). Per quanto riguarda la quarta dose per gli over 80, su cui si è da poco espressa l’Ema, prosegue il direttore scientifico di Consulcesi, “offre un’aggiunta di difesa immunitaria che, seppur piccola, può essere d’aiuto a chi è particolarmente fragile. Ma nella popolazione generale provoca un aumento di risposta anticorpale che non fa una sostanziale differenza rispetto alla protezione data dalla terza dose”. Quest’ultima invece è importantissimo farla, conclude Rasi, “perché è il completamento di un ciclo vaccinale efficace nel difendere da forme gravi e decesso e, anche se in misura minore, dal contagio”.

“Con l’arrivo dei mesi caldi – continua Rasi – è possibile una minor circolazione del Sars-Cov-2, come visto in passato, ma l’estate che abbiamo davanti probabilmente vedrà più casi rispetto alle due precedenti, sia perché la variante oggi circolante è molto più contagiosa di Delta e Alfa, sia perché abbiamo diminuito le cautele nel proteggerci dall’infezione”. Per quanto riguarda l’autunno, conclude, “la speranza è che si possa fare una campagna vaccinale con un vaccino aggiornato”.

Il commento di Gianni Rezza ai dati Covid

Questa settimana “si assiste ad una leggera inversione di tendenza” ma – è l’osservazione del direttore Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, commentando i dati del monitoraggio settimanale Iss-ministero “data la elevata velocità di circolazione virale, è ancora bene mantenere comportamenti ispirati alla prudenza ed è soprattutto essenziale completare il ciclo vaccinale con una dose di richiamo per chi non l’avesse ancora fatto. Ed è raccomandata una seconda dose booster per gli over80, gli ospiti delle Rsa ed i soggetti fragili over60”.

Il tasso di incidenza, ha spiegato Rezza, “cala lievemente, a 776, ed anche l’Rt tende lievemente a diminuire ma resta sempre alto: è a 1,15 e quindi ben al di sopra dell’unità. Il tasso di occupazione dei posti dei reparti di area medica e intensiva è rispettivamente al 15,5% e al 4,7%, per cui – ha concluso -è tendenzialmente stabile rispetto alla settimana precedente”.

Brusaferro: casi fra i più giovani

Il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, commentando i dati del monitoraggio settimanale sull’andamento epidemico di Covid-19, ha osservato che “questa settimana si conferma un trend in decrescita nel numero dei nuovi casi e quasi tutte le regioni segnalano una curva in decrescita anche se in fase iniziale. I casi di Covid diminuiscono tra le fasce d’età più giovani, in particolare tra 10-19 anni e 20-29, mentre i casi sono in aumento tra gli over50 La curva è in decrescita o in rallentamento anche in altri Paesi europei”.

Brusaferro ha aggiunto che “la sottovariante Omicron BA.2 sta diventando largamente prevalente e all’interno delle sequenze presenti nella piattaforma Icogen vediamo che ci sono anche alcuni lignaggi che combinano Delta e Omicron oppure che ricombinano Omicron e Omicron. C’è anche l’ipotesi in fase di conferma della presenza del sottolignaggio Xe. Aumenta inoltre questa settimana – ha aggiunto – il numero delle reinfezioni”.


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