PALERMO – Nuovi debiti bilancio alla Regione. Gli ultimi sono contenuti in due delibere di giunta approvate il 25 maggio scorso e in cui si prende atto della revisione attuata dai singoli dipartimenti nel mese di aprile.
La Ragioneria ha infatti dati mandato agli uffici già da un anno affinché le somme da pagare che non erano state inserite nella contabilità siano raccolte e comunicate all’Ars con cadenza periodica. E così da inizio anno le delibere sono dodici per circa 14 milioni di euro da iscrivere a bilancio
Nelle ultime due i debiti fuori bilancio da registrare sono derivanti da sentenze esecutive per 5 milioni circa. In un caso, per 47mila euro circa, il debito fuori bilancio deriva dall’acquisizione di beni e servizi in assenza di preventivo impegno di spesa.
Partendo proprio da quest’ultimo caso si tratta di un avviso di accertamento arrivato alla Segreteria generale della Presidenza della Regione e si tratta di Tari, della tassa dei rifiuti, non pagata al Comune di Catania.
Il grosso del valore dei debiti fuori bilancio viene dalle cause perse. Numerosi sono i dipartimenti interessati. Ma tre lo sono in particolare: l’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia che ha avuto sentenze negative per 1,2 milioni di euro, il dipartimento della Funzione pubblica con 648mila euro e il dipartimento dell’Energia con 2,7 milioni di cui uno solo derivante dal un risarcimento del danno e lucro cessante che il Coniglio di giustizia amministrativa ha riconosciuto alla Iris Impianti energia rinnovabile Siracusa Srl per 2,6 milioni di euro.
Più leggero era stato il carico di debiti fuori bilancio a marzo quando si erano sommati 1,16 milioni di euro per le spese legate alle sentenze esecutive e 131mila euro per somme da corrispondere a fronti di impegni non assunti.
A febbraio i debiti fuori bilancio accertati sono stati 14mila euro per somme da liquidare non impegnate e 5,4 milioni per sentenze esecutive. Anche in questo caso a farla da padrone è stato un dipartimento di viale Campania, e in particolare quello delle Acque e dei rifiuti. Da solo ha subito una sentenza del valore di 4,6 milioni di euro. Alcuni dettagli sono forniti dalla delibera si tratterebbe di cifre dovute al “Curatore fallimentare Avv – Giuseppe Giuffrida COMIL” per i danni derivanti dalla sospensione di lavori non specificati e sospesi nel 1992, ben 30 anni fa.
A gennaio di debiti fuori bilancio da forniture non registrate sono stati pari a 88mila euro mentre quelli da sentenze esecutive a 424mila euro. Nella stessa seduta del 3 marzo sono stati passati in rassegna anche quelli di dicembre. Altri 36mila euro per forniture e 234mila per sentenze cui si sommano altri 247mila euro da un’ulteriore ricognizione.
Da inizio anno si è registrata poi un’altra delibera da 1,13 milioni di euro. I dipartimenti responsabili sono stati in questi caso quelli del lavoro e quelli della Funzione pubblica. All’origine del debito alcune cause presso il giudice del lavoro che hanno riconosciuto alcuni assegni assistenziali.