CATANIA – “Vorrei dare una notizia che credo farà molto piacere ai sindacati qui riuniti oltre che al resto della città”. Con queste parole, a margine della conferenza stampa sugli asili nido, il sindaco Enzo Bianco ha reso noto che ieri sera il Senato ha convertito definitivamente in legge il decreto in cui, alla Camera, era stato inserito un emendamento per consentire a Catania e ad altre città impegnate nel giugno scorso nelle elezioni amministrative di accedere ai fondi del Dl 35 per il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione. “Grazie a quell’emendamento – ha detto il sindaco -, che potremmo definire ‘Salva Catania’, avremo la possibilità di presentare domanda per attingere, a partire dal 2014, ai fondi del Dl 35 sul pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione”.
“In questo momento – ha aggiunto Bianco – il Comune ha un elenco di quasi quattrocento creditori e moltissime di queste imprese sono catanesi. Tra qualche mese potremo dunque dare una boccata d’ossigeno all’esausta economia della nostra città pagandola con prestito trentennale a un tasso super agevolato. Quest’ultimo equivale infatti ai BtP con scadenza a cinque anni ed è dunque ben più basso rispetto a quello che il Comune paga attualmente per anticipazioni di tesoreria”.
Il sindaco Bianco aveva annunciato il 16 ottobre scorso che la Camera aveva approvato il decreto con l’emendamento “Salva Catania” del relatore Marco Causi. Precedentemente, durante la visita a Catania di Graziano Delrio, Bianco aveva parlato con il Ministro per le Autonomie e gli Affari Regionali della possibilità di far riaprire i termini per accedere ai fondi del Dl 35.
Dai fondi del Dl 35, secondo i calcoli dei tecnici del Comune, si potrebbero ottenere circa cento milioni di euro, pari al 62% dei debiti esistenti al 31 dicembre 2012. A questi si potrebbero aggiungere altri 60 milioni di euro per i debiti fuori bilancio riconosciuti o riconoscibili al 31 dicembre 2012. Ulteriori somme, fino al raggiungimento di circa 175 milioni di euro, sarà possibile reperirle dopo una verifica analitica attualmente in corso.
La fase ricognitiva che ha supportato la richiesta del Comune di Catania e l’interlocuzione con gli uffici del Ministero è stata seguita in tutte le sue fasi dall’assessore al Bilancio Giuseppe Girlando con i tecnici del Comune, l’Anci, l’Ifel e l’aiuto della dottoressa Silvia Scozzese. I debiti del Comune ammontano a 241 milioni di euro (155 verso fornitori esterni e aziende partecipate e 86 di debiti fuori bilancio) e ciò comporta una mole di interessi moratori per circa 15 milioni di euro all’anno. Accedendo ai fondi del Dl 35 il Comune di Catania pagherebbe invece, per la stessa cifra, un interesse annuale di 6 milioni di euro, risparmiando dunque ben 9 milioni di euro l’anno.