Dehors, ingorgo di istanze| Marano: "Colpa dei ritardi" - Live Sicilia

Dehors, ingorgo di istanze| Marano: “Colpa dei ritardi”

L'assessore: "Nonostante avessimo invitato le Associazioni di categoria e i commercianti a presentare per tempo le richieste di autorizzazione dei Dehors, abbiamo assistito ad una vera e propria pioggia di domande last minute".

negozianti sul piede di guerra
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PALERMO – Polemica tra il Comune e i commercianti per le autorizzazioni dei dehors. “Nonostante avessimo invitato le Associazioni di categoria e i commercianti a presentare per tempo le richieste di autorizzazione dei Dehors in base al nuovo regolamento approvato dal Consiglio Comunale, abbiamo assistito ad una vera e propria pioggia di domande “last minute”, presentate in molti casi addirittura dopo la scadenza delle precedenti autorizzazioni”, denuncia l’Assessora Giovanna Marano,che sottolinea come “nonostante la massima disponibilità degli uffici e la predisposizione di un piano per fronteggiare il cambio di normativa e regolamento, era inevitabile che questa situazione determinasse un ritardo, che però è appunto in larghissima parte addebitabile proprio a quei commercianti che non hanno agito per tempo.”

“Mentre abbiamo messo in campo un ulteriore potenziamento degli Uffici per fronteggiare la situazione – sottolinea l’Assessora – è evidente che tutte le pratiche saranno seguite ed evase con la necessaria cura ed attenzione, a tutela proprio di quegli operatori economici che agiscono con correttezza e nel rispetto delle regole.”

“Il Comune ci aveva garantito l’aggiornamento tramite Pec e non abbiamo ricevuto nulla, inoltre scopriamo che ci sarà un solo funzionario a visionare i locali – dice Gabriele Calandrino, titolare de ‘Ai Chiavettieri’ – noi possiamo aver ritardato di una decina di giorni, anche se la scadenza era il 31 gennaio e comunque fino al 7 gli uffici comunali sono stati chiusi e quindi non era possibile chiedere chiarimenti per la licenza di suolo pubblico. Non si può però interrompere il lavoro degli imprenditori, anche di quelli che da tre anni pagano regolarmente l’occupazione di suolo pubblico. Se avessimo più risposte da parte dell’amministrazione, saremmo meno preoccupati ma ci sono colleghi che hanno chiuso o dimezzato il personale fino a quando non avranno una risposta”.


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